Il Post di oggi è tratto dalla puntata del Podcast di Daily Cogito del 8 aprile 2025
La Divina Commedia è un testo inspiegabile, labirintico e, per alcuni tratti, spaventoso. Al suo interno, infatti, troviamo un mondo che affascina, terrorizza e cattura. Visto che ho recentemente concluso la trilogia di Special Cogito dedicata alle tre cantiche (che arriverà anche qui su Substack!), oggi vorrei parlarvi di quelle che, secondo me, sono le tre idee più geniali che Dante ha fatto emergere dall’Inferno, dal Purgatorio e dal Paradiso.
Punti chiave del Post di oggi
1. Perché leggere la Commedia
La Divina Commedia di Dante è un’opera complessa, intrisa di intuizioni profonde e di una bellezza incredibile, ma rimane ancora troppo poco letta soprattutto nella sua lingua originale.
Oggi esploriamo tre delle idee più geniali di Dante, ciascuna rappresentata in una delle cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), invitandoci a riscoprire questo capolavoro universale.
2. Inferno
Riflessione sull'esplorazione dell'ignoto: Dante incontra Ulisse, simbolo di tracotanza e arroganza, riflettendo sulla tensione tra il desiderio umano di oltrepassare i limiti e il rischio di fallimento.
La salvezza attraverso lo smarrimento: Dante si confronta con l’aldilà perché è guidato dalla divinità e dall’intento di purificarsi, contrastando la motivazione egoistica di Ulisse che sfida i limiti senza scopo spirituale.
3. Purgatorio
Attaccamento alla vita terrena: Le anime del Purgatorio mostrano rimpianti e attaccamenti al passato e al corpo, che impediscono loro di progredire verso la purezza e la beatitudine.
Lezioni di filosofia sulla morte: Dante suggerisce che imparare ad accettare la morte come parte del percorso è essenziale, similmente all’immagine -usata da Epitteto - della nave e del capitano per rappresentare il bisogno di prepararsi alla fine di ogni vita.
4. Paradiso
Il dolore dell’addio a Beatrice: Dante vive un momento di struggimento nel momento in cui Beatrice, simbolo della sua speranza e salvezza, si allontana nel cielo, rendendo evidente il paradosso tra beatitudine e perdita.
L’aspirazione alla beatitudine: La cantica culmina con la visione dell’eternità e l’unione con Dio, ma anche con il dolore profondo per la separazione da Beatrice, sottolineando le contraddizioni dell’esperienza umana.
5. La meraviglia della Commedia
L’invito a riscoprire la Divina Commedia: leggere questa opera è un’esperienza capitale della vita, è uno dei testi più geniali e profondi della letteratura di tutti i tempi, ancora troppo poco affrontato nella sua lingua originale.
Un messaggio di approfondimento e di crescita personale: La Divina Commedia, con le sue intuizioni sulla condizione umana, la vita, la morte e la ricerca di sé, rappresenta un percorso di maturazione, di conoscenza di sé e di consapevolezza spirituale che vale la pena di intraprendere in ogni epoca.
IL DAILY COGITO DI OGGI:
Vedete, la Divina Commedia è il testo meno letto tra i più conosciuti e citati nella storia dell’umanità. Ci sono tanti libri di questo genere: la Bibbia, per esempio, oppure l’Iliade e anche l’Odissea, Moby Dick - Sono testi conosciuti da tutti, citati da tutti, ma letti veramente pochissimo. Ecco, la Divina Commedia è il testo meno letto fra quelli più citati, ne sono convintissimo! E ho sempre trovato assurdo, autolesionistico, che una persona che parla l’italiano non abbia mai affrontato la Divina Commedia perché è l’opera più intraducibile di tutte, più di qualunque altra.
Perciò, leggere la Divina Commedia nella nostra lingua è un arricchimento, un’opportunità, un’occasione incredibile. Perciò, insomma, leggetevela, per l’amor del cielo! E poi, il fatto che Dante l’abbia scritta in esilio, girovago tra coorti e mecenati che lo ospitavano, chi di buona voglia e chi invece un po’ meno, rende tutto ancora più inspiegabile perché è un’opera così perfetta, così straordinaria, meravigliosa. È un libro tracimante di intuizioni, personaggi, meraviglie.