3I/ATLAS non è un’astronave aliena: la scienza spiega cosa vediamo

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HDblog.it Sep 26, 2025 · 2 mins read
3I/ATLAS non è un’astronave aliena: la scienza spiega cosa vediamo
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Non è la prima volta che un oggetto enigmatico individuato nel nostro Sistema solare attiri interpretazioni fantasiose. Tra i più recenti di cui cvi abbiamo parlato c'è 3I/ATLAS, il terzo corpo interstellare mai avvistato in transito vicino a noi, scoperto il 1° luglio 2025 dall’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) in Cile. Sin dai primi giorni sono circolate teorie che la identificavano come una nave aliena, complice la traiettoria insolita e le dimensioni stimate. Dopo le teorie di Loeb, oggi condividiamop il parere di Gianluca Masi, astrofisico e curatore scientifico del Planetario e Museo Astronomico di Roma.

«Sono soltanto speculazioni, la comunità scientifica non le ha mai considerate, è chiaro fin dall’inizio che si tratta di una cometa».

Dichiarazione lapidaria e fodamentalmente ci troviamo di fronte a una dinamica che ricorda da vicino quanto accaduto con ʻOumuamua, il primo oggetto interstellare individuato nel 2017. La sua forma allungata e sottile venne scambiata da alcuni per un segnale di progettazione artificiale, alimentando dibattiti sulla possibilità che fosse una sonda aliena. Anche in quel caso, però, le prove concrete mancavano del tutto.

Due anni più tardi fu la volta della cometa Borisov, la prima riconosciuta con certezza come proveniente da un altro sistema stellare. Oggi la lista si allunga con 3I/ATLAS, che porta con sé nuove opportunità di ricerca.

Al momento la cometa si trova a circa 370 milioni di chilometri dalla Terra. Il 19 dicembre raggiungerà il punto di massimo avvicinamento, occasione preziosa per gli osservatori. La sua orbita ha una forma iperbolica, tipica degli oggetti che provengono dall’esterno del nostro sistema planetario, e i calcoli suggeriscono che si sia formata in una regione molto distante rispetto alla nostra “culla cosmica”.

La sua età stimata è sorprendente: circa 7 miliardi di anni, ben più del Sole, che ne ha circa 5. Ciò significa che 3I/ATLAS è testimone di processi astrofisici precedenti alla nascita stessa della nostra stella e dei pianeti. Studiare la sua composizione e il suo comportamento può fornire indizi preziosi sugli ambienti in cui si formano gli astri nelle diverse zone della galassia.

«È un astro benvenuto», afferma Masi. «Ci consente di mettere alla prova i nostri strumenti e di osservare da vicino un frammento di storia cosmica antichissima». In altre parole, 3I/ATLAS non viene ritenuta affatto una nave spaziale aliena, ma un frammento di ghiaccio e polveri che ha viaggiato per miliardi di anni nello spazio profondo, fino a incrociare la nostra orbita. Un passaggio che, pur non rappresentando alcun pericolo, offrirà agli astronomi la possibilità di allargare ancora di più la finestra sul passato della nostra galassia.