L'edizione 2025 del report "Tracking SDG 7: The Energy Progress" evidenzia i progressi compiuti e le criticità residue nell'ambito dell'obiettivo di accesso universale all'energia entro il 2030. Quasi il 92% della popolazione mondiale, si legge nel report, dispone di un accesso base all'energia elettrica, ma rimane cospicua la quota di chi invece resta "al buio" in tutti i sensi: oltre 666 milioni di persone nel mondo, infatti, non hanno ancora accesso all'energia elettrica, e sono prevalentemente (l'85%) comunità dell'Africa subsahariana.
Il tasso di crescita attuale, si legge, è insufficiente per raggiungere l'obiettivo nei tempi previsti, ossia entro il 2030. L'ultima edizione del report annuale che monitora i progressi verso l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG 7) evidenzia il ruolo dell'energia rinnovabile distribuita (una combinazione di mini-reti e sistemi solari off-grid) per accelerare il processo nei confronti di chi vive in aree remote, e delle categorie a basso reddito e fragili: le soluzioni decentralizzate, convenienti e rapidamente scalabili, sono in grado di raggiungere le comunità delle aree rurali.
È una questione che interessa anche la sostenibilità ambientale, perché l'energia è necessaria a tutti per le attività di base e il sostentamento come, banalmente, la cottura degli alimenti o il riscaldamento: oltre 2 miliardi di persone, si legge, continuano a dipendere, non per scelta, da combustibili inquinanti e pericolosi come legna o carbone.
Segnali debolmente incoraggianti per quel che riguarda la capacità installata di rinnovabili: la quota dei Paesi in via di sviluppo è cresciuta nel 2023 a 341 watt pro capite, mentre nel 2015 era di 155 W a testa. A rimanere fanalino di coda è ancora una volta l'Africa subsahariana, con solo 40 watt pro capite contro un valore medio di 1.100 watt delle nazioni sviluppate. Così le rinnovabili rappresentano quasi il 18% del consumo energetico complessivo globale.