Quando un robot riesce a fare la ruota o un salto con rotazione completa, la reazione immediata è di stupore. È quanto accaduto con il nuovo video diffuso dalla società cinese Fourier, che ha mostrato il suo umanoide N1 esibirsi in movimenti incredibili.
Fondata a Shanghai nel 2015, l’azienda si è fatta conoscere inizialmente per dispositivi dedicati alla riabilitazione, per poi estendere i propri interessi agli umanoidi di dimensioni reali, come la serie GR. Questi modelli, alti quanto una persona, hanno progressivamente affinato capacità di interazione e destrezza, fino ad arrivare al GR-3, pensato anche per la compagnia e l’intrattenimento.
Il progetto N1, chiamato anche Nexus-01, prende però una strada diversa. Più piccolo e leggero rispetto ai fratelli maggiori, misura circa 1,3 metri e pesa 38 chilogrammi. La sua struttura combina lega di alluminio e plastiche ingegneristiche, garantendo resistenza senza compromettere la maneggevolezza. Con oltre due ore di autonomia e una velocità che può toccare i 3,5 metri al secondo, l’N1 si candida a essere non solo agile, ma anche accessibile. Guardatelo in azione.
Ciò che lo distingue davvero è la filosofia open-source, infatti Fourier ha deciso di mettere a disposizione comunità scientifica e appassionati le specifiche tecniche, dai software di controllo fino alle distinte dei materiali. L’obiettivo è creare un ecosistema aperto, ribattezzato “Nexus Open-Source Ecological Matrix”, in cui università e laboratori possano sperimentare senza barriere economiche troppo alte. Sono previste versioni montabili in autonomia e piattaforme già assemblate, rendendo il robot uno strumento versatile per la ricerca e la didattica.
Una ruota eseguita da un umanoide richiede attuatori potenti, articolazioni capaci di assorbire urti improvvisi e algoritmi in grado di pianificare i movimenti millisecondo per millisecondo. La mancanza di dita utilizzate nell’appoggio rende l’impresa ancora più significativa: l’N1 si affida esclusivamente alla forza del busto e delle braccia per completare la manovra. Il salto con rotazione a 360 gradi, invece, mette in luce la rapidità dei sensori e dei sistemi di feedback, indispensabili per atterrare senza perdere equilibrio.
Al di là del colpo mediatico, la strategia dell’azienda sembra chiara: dimostrare che l’N1 è una piattaforma di ricerca affidabile e accessibile, capace di reggere sforzi dinamici intensi e di aprire nuove possibilità di sperimentazione. Una ruota e un salto possono sembrare giochi da palestra, ma per un robot bipede sono segnali di un futuro in cui agilità e collaborazione con l’essere umano diventeranno sempre più naturali.