Felix Baumgartner, paracadutista e base jumper austriaco di fama internazionale che molti ricorderanno in modo particolare per il salto dalla stratosfera del 2012, quando si lanciò da oltre 39 chilometri d'altezza superando la velocità del suono, è morto a 56 anni nel pomeriggio di ieri, 17 luglio, in un incidente avvenuto a Porto Sant'Elpidio, in provincia di Fermo.
L'atleta si trovava in vacanza nelle Marche insieme alla moglie e stava effettuando un volo con un parapendio a motore decollato da Fermo. Pochi minuti dopo il decollo, mentre sorvolava la costa, ha improvvisamente perso il controllo del mezzo ed è precipitato all'interno del camping Le Mimose, impattando contro il bordo di una piscina. Nell'urto è rimasta ferita anche una ragazza, animatrice della struttura, trasportata all'ospedale Murri per accertamenti ma in condizioni non gravi
Secondo una prima ricostruzione, Baumgartner sarebbe stato colto da un malore improvviso che gli avrebbe fatto perdere conoscenza prima dell'impatto. I sanitari del 118, intervenuti tempestivamente insieme ai vigili del fuoco e all'elisoccorso, hanno constatato l'arresto cardiaco e tentato a lungo le manovre di rianimazione, senza successo. Il cuore dell'atleta aveva già cessato di battere al momento dell'impatto. Sono in corso accertamenti da parte dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), mentre il parapendio è stato posto sotto sequestro dai carabinieri.
UNA VITA AL LIMITE: DAI PRIMI SALTI ALLA STRATOSFERANato a Salisburgo il 20 aprile 1969, Felix Baumgartner si era avvicinato al paracadutismo a soli 16 anni, distinguendosi nelle prime competizioni con le squadre dell'esercito austriaco. Nel 1988 era entrato in contatto con Red Bull, iniziando una collaborazione destinata a durare decenni e a trasformarlo in uno dei volti simbolo degli sport estremi
Negli anni '90 aveva abbandonato il paracadutismo sportivo per dedicarsi interamente al base jumping, disciplina che lo ha portato a conquistare 14 record mondiali. Le sue imprese sono state numerose e iconiche: nel 1999 fu il primo uomo a lanciarsi dalle Petronas Tower di Kuala Lumpur e dalla statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro. Nel 2003 attraversò il Canale della Manica in caduta libera con una tuta alare, impresa preparata per tre anni. Seguì una lunga serie di lanci da strutture simbolo come il viadotto di Millau in Francia, il grattacielo Turning Torso in Svezia e la Taipei 101 a Taiwan.
IL SALTO DALLA STRATOSFERA, RECORD STORICO NEL 2012Il 14 ottobre 2012, dopo anni di preparazione con un team di ingegneri, medici e specialisti aerospaziali, Baumgartner compì l'impresa che lo consacrò alla storia: il salto Red Bull Stratos. Da una capsula sospesa a oltre 38.969 metri di altitudine sopra il deserto del New Mexico, si lanciò in caduta libera raggiungendo i 1.342,8 chilometri orari e superando la velocità del suono, senza alcun veicolo.
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Stabilì tre record mondiali: il lancio da maggiore altitudine, la massima altezza raggiunta da un pallone con equipaggio e la massima velocità mai raggiunta da un uomo in caduta libera. Milioni di persone seguirono in diretta l'impresa, culminata in un atterraggio perfetto dopo 8 minuti di discesa, di cui 4 minuti e 22 secondi in caduta libera. Quel giorno, sulla scia del leggendario volo di Chuck Yeager del 1947, Baumgartner divenne il primo uomo a infrangere la barriera del suono con il solo corpo.
VOLO, SOLIDARIETÀ E MOTORINegli anni successivi, Baumgartner aveva proseguito la sua attività nel mondo dell'aviazione, partecipando a esibizioni con elicotteri e aerei acrobatici. Si era anche dedicato all'impegno sociale come ambasciatore della fondazione Wings for Life, a sostegno della ricerca sulle lesioni spinali, e stava lavorando alla creazione della sua fondazione personale, Fly 4 Life.
Nel 2014 aveva partecipato alla 24 Ore del Nürburgring alla guida di un'Audi R8 con il team Audi race experience, piazzandosi nono. Personaggio carismatico e divisivo, in Austria era noto anche per alcune posizioni pubbliche controverse e per un episodio di cronaca del 2010, quando fu condannato per aggressione durante un litigio stradale nei pressi di Salisburgo.
L'ULTIMO VOLO DI UN'ICONANei giorni precedenti alla tragedia, Baumgartner aveva condiviso sui social immagini e video dalla sua vacanza in Italia, mostrando ancora una volta il legame profondo con il volo e la sua passione per il rischio e la libertà. “Felix sta nell'aria come un pesce sta nell'acqua”, amavano ripetere i suoi collaboratori: un'espressione che ben riassumeva l'essenza della sua vita.
A Porto Sant'Elpidio, dove si è consumata la tragedia, il sindaco Massimiliano Ciarpella ha espresso il cordoglio dell'intera comunità per la scomparsa di “un simbolo di coraggio e passione per il volo estremo”.
Felix Baumgartner è morto come aveva vissuto: volando. Ma il segno lasciato dalle sue imprese resta indelebile.