Addio ai sottomarini stealth? L’AI cinese li individua 19 volte su 20

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HDblog.it Sep 15, 2025 · 2 mins read
Addio ai sottomarini stealth? L’AI cinese li individua 19 volte su 20
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La leggendaria capacità dei sottomarini di sparire negli abissi potrebbe presto non essere più una certezza. Secondo un recente studio pubblicato in Cina, l’impiego dell’intelligenza artificiale nella guerra antisommergibile starebbe cambiando radicalmente le regole del gioco. Un gruppo di ricercatori guidato da Meng Hao, ingegnere senior del China Helicopter Research and Development Institute, ha sviluppato un sistema capace di coordinare sensori e decisioni tattiche con un’efficacia che sfiora il 95%.

Il principio è quello di fondere in tempo reale le informazioni raccolte da boe sonar, radar, rilevatori di anomalie magnetiche e sensori oceanografici, compresi parametri come temperatura e salinità dell’acqua. Il risultato è una mappa dinamica e aggiornata che permette di localizzare e inseguire un sottomarino quasi indipendentemente dalle sue manovre elusive. Nelle simulazioni al computer, nemmeno l’impiego di droni ingannatori o decoy acustici è riuscito a confondere a lungo l’algoritmo, che adattava la propria strategia di ricerca in pochi istanti.

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, questo nuovo sistema ridurrebbe le probabilità di fuga di un sottomarino a circa il 5%. In altre parole, solo uno su venti riuscirebbe a sottrarsi alla caccia. Si tratta di un cambio di prospettiva enorme, considerando che la capacità di restare invisibili è sempre stata il principale punto di forza delle flotte subacquee.

I sottomarini restano però uno strumento centrale nelle strategie militari. Oltre al ruolo di deterrente nucleare, hanno il compito di monitorare movimenti nemici, attaccare gruppi navali e svolgere missioni di intelligence. Gli Stati Uniti, per esempio, dispongono attualmente di circa 70 unità a propulsione nucleare, che rappresentano un elemento chiave nel contenimento della crescente marina cinese. Le loro capacità di confondersi con il rumore di fondo dell’oceano e di utilizzare sistemi diversivi, come droni subacquei, hanno finora garantito un vantaggio operativo notevole.

Proprio per contrastare questo vantaggio, i ricercatori cinesi stanno sperimentando anche interfacce basate su modelli linguistici di grandi dimensioni, progettate per assistere i comandanti umani durante le operazioni. L’idea è ridurre il carico cognitivo in scenari di alta pressione, traducendo i complessi calcoli dell’AI in raccomandazioni comprensibili e immediate. Una funzione che potrebbe rivelarsi cruciale quando si tratta di prendere decisioni in pochi secondi, coordinando navi di superficie, droni aerei e veicoli subacquei in una rete di caccia tridimensionale.

L’equilibrio tra invisibilità e rilevamento è sempre stato uno degli elementi più delicati della strategia marittima, e l’introduzione di un’intelligenza artificiale capace di stanare persino i sommergibili più silenziosi potrebbe aprire un capitolo del tutto nuovo nella competizione tra superpotenze.