I CEO non nascondono più il fatto che l'intelligenza artificiale generativa sta velocemente prendendo il posto dei lavoratori umani. I posti, anzi: tantissimi, a guardare ad alcune aziende. Salesforce, per esempio, ha da poco tagliato 4 mila posizioni in nome di una maggiore efficienza. "Sono riuscito a riequilibrare il numero di addetti al supporto", ha dichiarato il capo Marc Benioff, "da 9.000 a circa 5.000 perché ho bisogno di meno personale".
In pratica, gli addetti all'assistenza clienti sono stati quasi dimezzati, ottenendo come risultato una gestione delle chat al 50% umana e al 50% guidata dall'AI. E l'efficienza è effettivamente aumentata: "Negli ultimi 26 anni, in Salesforce non abbiamo contattato più di 100 milioni di lead perché non avevamo abbastanza personale, ma ora abbiamo un team di vendita agentic che richiama ogni persona che ci contatta".
La strategia ha avuto stranamente successo. Altre aziende come Klarna sono dovute tornare sui loro passi, dopo aver delegato tutto all'AI, visto che gli output erano di "qualità inferiore" rispetto a quelli provenienti da agenti umani. Benioff, invece, afferma che i punteggi di soddisfazione del cliente sono rimasti invariati, il che rappresenta un qualcosa di "sbalorditivo".
Ad oggi, il 50% del lavoro complessivo interno a Salesforce è svolto da un'intelligenza artificiale. Lo ha dichiarato sempre mister Benioff, facendo seguito ai CEO di Microsoft e Google, altre società pioniere in questo senso. In particolare, gli sviluppatori di Microsoft sarebbero AI per il 30%, e la percentuale di Google sarebbe molto simile (25%).
Secondo Layoffs.fyi, quest'anno sono stati licenziati 82.113 dipendenti del settore tecnologico da 192 aziende, e gran parte del fenomeno è stata originata dai nuovi sistemi di automazione.
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