Adobe Project Indigo: il grande ritorno della Pixel Camera, anche su iPhone

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HDblog.it Jun 19, 2025 · 2 mins read
Adobe Project Indigo: il grande ritorno della Pixel Camera, anche su iPhone
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Nelle scorse ore Adobe ha annunciato Project Indigo, una nuova iniziativa nell’ambito della cosiddetta fotografia computazionale - quel ramo della fotografia che sfrutta prevalentemente il software, anche AI ma non solo, per migliorare gli scatti ottenuti dall’hardware. Il settore smartphone è stato un terreno particolarmente fertile per la fotografia computazionale, e più nello specifico Google è un’eccellenza assoluta fin dal Pixel di prima generazione, che ha dimostrato che era possibile ottenere risultati finali superlativi anche senza necessariamente ricorrere ai sensori più grandi, definiti e sofisticati su piazza. La Pixel Camera, l’app ufficiale, aveva uno status quasi leggendario negli scorsi anni, con molte iniziative da parte dei modder della community per renderla disponibile su altri dispositivi.

Questo preambolo piuttosto lungo sugli smartphone Google è rilevante perché a capo di Project Indigo ci sono proprio le stesse persone chiave che svilupparono la Pixel Camera ai tempi, ovvero Marc Levoy e Florian Kainz. L’obiettivo di Project Indigo è proprio di realizzare un’app fotocamera per dispositivi mobile (inizialmente iPhone, ma è già confermato l’arrivo anche su Android) che sia un po’ l’erede spirituale della Pixel Camera originale. Levoy e Kainz hanno abbandonato Google già diverso tempo fa, per passare proprio ad Adobe; Indigo è in sviluppo da cinque anni circa, e solo oggi abbiamo finalmente la possibilità di mettere mano alle prime build di anteprima.

La promessa è di riuscire a scattare foto con “un aspetto naturale e simile a quello di una reflex”, e offrire all’utente “controlli manuali completi, la massima qualità d'immagine possibile e nuove esperienze fotografiche, inclusa la rimozione in locale dei riflessi dalle finestre”. A quanto pare la chiave di volta di tutta l’app è la combinazione di più scatti contemporanei in uno solo - lo fanno praticamente tutti, ma Indigo mette insieme molte più foto, fino a 32, con variazioni di esposizione molto più ampie, soprattutto verso il basso; questo dovrebbe portare a meno sovraesposizioni nelle parti più luminose e soprattutto meno rumore in quelle più buie.

È molto interessante osservare che, almeno nell’upscaling, Indigo non fa ricorso all’intelligenza artificiale: la società parla di una “multi-frame super resolution” che permette al software di catturare molti più dettagli anche zoomando - ma sono “dettagli reali, non allucinazioni”, per usare sempre le parole del team. Ci sono diversi altri accorgimenti e algoritmi che fanno parte di Project Indigo, e naturalmente ci sono anche tutti i vantaggi derivanti dall’integrazione nell’ecosistema Adobe.

L’app è compatibile con Lightroom e la plugin per Photoshop Camera Raw; e come dicevamo l’utente ha la possibilità di regolare in modo completamente manuale esposizione, punto di fuoco, ISO, velocità di apertura dell’otturatore e tutti gli altri dettagli che hanno a cuore i “pro”. L’app è attualmente disponibile al download gratuito sull'App Store per iPhone 14 e successivi o iPhone 12 Pro e successivi; non abbiamo tempistiche Android né i dispositivi compatibili.

ADOBE PROJECT INDIGO: SAMPLE FOTOGRAFICI

Tutte le foto sono state scattate con iPhone tramite Indigo e in alcuni casi modificate più o meno intensamente con Lightroom o Photoshop. Consigliamo di seguire il link FONTE in basso per chi vuole apprendere tutti i minimi dettagli tecnici e le procedure di elaborazione seguite per ogni scatto.