Un aereo spia dell’US Air Force, raramente visibile al pubblico, è stato ripreso nuovamente nei cieli sopra l'Area 51, la base militare più discussa e misteriosa degli Stati Uniti. Si tratta del RAT55, un Boeing 737-200 profondamente modificato per missioni di raccolta dati radar, che questo mese ha compiuto manovre sul deserto del Nevada prima di atterrare e dirigersi verso il celebre Hangar 18.
Le immagini, catturate dall’appassionato di aviazione Michael Rokita da quasi 42 chilometri di distanza, arrivano da Tikaboo Peak, l’unico punto accessibile da cui è possibile osservare Groom Lake, il cuore dell’installazione segreta. Il video mostra il velivolo impegnato in manovre “touch-and-go”, seguite da un atterraggio sulla pista 32. Dopo il rullaggio, il RAT55 si è fermato proprio davanti all’hangar più grande della base, che da decenni alimenta voci di presunti programmi extraterrestri.
Il RAT55 è noto agli addetti ai lavori con il nominativo radio “Saber 98” ed è considerato uno degli aerei sperimentali più criptici della flotta americana. Le sue caratteristiche, dal muso allungato alla fusoliera “gobba”, sono progettate per raccogliere dati sui segnali radar, in particolare per testare e valutare la furtività di nuovi aerei militari. Non sorprende quindi che venga collegato a programmi come il drone RQ-180 o il bombardiere stealth B-21 Raider, entrambi sviluppi di prossima generazione nel campo dell’aviazione militare.
Proprio per questo il RAT55 vola quasi esclusivamente in spazi aerei interdetti al traffico civile e spesso spegne il transponder, sparendo dai sistemi di tracciamento pubblici. La sua presenza a Groom Lake ha quindi attirato subito l’attenzione degli appassionati, che vedono in questi movimenti la conferma che nell’area continuino i test più avanzati e riservati degli Stati Uniti.
Area 51, ufficialmente riconosciuta dal governo americano solo nel 2013 dopo decenni di smentite, è da sempre al centro di teorie che oscillano tra la ricerca aerospaziale più sofisticata e presunti contatti con forme di vita extraterrestri. L’Hangar 18, in particolare, è diventato simbolo di queste leggende: secondo alcuni custodirebbe velivoli alieni, secondo altri è solo un laboratorio iperprotetto per lo sviluppo di nuove tecnologie belliche.
Le storie che circondano Groom Lake hanno radici lontane. Già negli anni ’90 il ricercatore Jerry Freeman raccontò di essere penetrato nella zona proibita e di aver assistito a strani fenomeni luminosi e vibrazioni sotterranee. Racconti che, sebbene privi di prove, hanno contribuito a rafforzare il mito di un luogo dove nulla è mai come sembra.
Eppure, la storia reale di Area 51 parla soprattutto di innovazioni tecnologiche, poiché qui vennero testati aerei che hanno fatto la storia della Guerra Fredda, come l’U-2 e l’SR-71 Blackbird, e decenni dopo anche il caccia invisibile F-117 Nighthawk. Il fascino resta immutato: in quel tratto di deserto del Nevada, dove la realtà si intreccia con il mito, ogni nuovo avvistamento alimenta la sensazione che ci sia ancora molto da scoprire.