Fondata da Bradley Fox e Jerrold Vincent, Nuclearn ha già conquistato un posto di rilievo: i suoi strumenti di AI sono oggi utilizzati in oltre 65 reattori nucleari a livello globale. L'idea è nata al Palo Verde Nuclear Generating Station, vicino Phoenix, dove i due cofondatori lavoravano e sperimentavano soluzioni per semplificare compiti ripetitivi. L’approccio iniziale era di pura data science, ma ben presto si è evoluto in modelli di intelligenza artificiale sempre più sofisticati.
La pandemia di Covid ha accelerato la svolta: con più tempo libero a disposizione, Fox e Vincent hanno deciso di trasformare i loro esperimenti in impresa. Da allora, numerosi operatori del settore hanno bussato alla loro porta chiedendo: "puoi aiutarci a fare la stessa cosa che stai facendo per Palo Verde, ma per il mio impianto?".
Il software sviluppato da Nuclearn è in grado di generare documentazione di routine che viene poi verificata e approvata dagli operatori. Si tratta quindi di un supporto, non di una sostituzione del personale. Come spiega Fox, la Nuclear Regulatory Commission considera oggi l’AI alla stregua di un qualsiasi altro strumento tecnico, paragonabile a Excel o a un software di ingegneria. La responsabilità rimane sempre in mano all'essere umano.
Aspetto nevralgico della piattaforma è la possibilità di addestrare modelli personalizzati, basati su terminologia e dati specifici dell’industria nucleare. Inoltre, pur operando in cloud, Nuclearn offre anche soluzioni on-premise per gli impianti che richiedono livelli di sicurezza più stringenti.