L’Applied Physics Laboratory (APL) della Johns Hopkins University ha avviato un importante passo avanti nel campo del wargaming militare, mettendo in fase di beta test due strumenti basati su AI che hanno l'obiettivo di trasformare la pianificazione strategica del Pentagono. Le piattaforme, chiamate GenWar e Strategic AI Gaming Engine (SAGE), saranno aggiornate con dati riservati sui potenziali avversari degli Stati Uniti, con l’obiettivo di individuare punti deboli in scenari di conflitto reale prima che avvengano sul campo.
Il wargaming, da decenni, è un metodo chiave per affinare il processo decisionale in contesti complessi e incerti. Nei modelli tradizionali, la costruzione di un’esercitazione strategica può richiedere mesi di lavoro, richiedendo esperti facilitatori e un’accurata progettazione degli scenari. GenWar punta a superare questi limiti combinando generative AI, modellazione e simulazione (M&S) e competenze umane, permettendo di ideare e avviare un wargame in pochi giorni. In questo modo sarà possibile testare decine di futuri alternativi, concentrando l’attenzione degli analisti sugli scenari più critici.
SAGE, il secondo strumento, spinge ancora oltre l’uso dell’AI: qui, i giocatori umani vengono sostituiti interamente da agenti generativi, capaci di esplorare opzioni inedite e persino di individuare soluzioni “fuori dagli schemi” che una mente umana difficilmente prenderebbe in considerazione. L’obiettivo è ampliare l’orizzonte strategico, scoprendo pattern ricorrenti e punti di vulnerabilità strategici. Alla fase di test partecipano anche ex alti funzionari del Pentagono.
Uno degli aspetti innovativi di GenWar è l’integrazione dell’AI in tutte le fasi del ciclo di simulazione, rendendo i complessi strumenti di analisi accessibili tramite interfaccia conversazionale. Questo significa che pianificatori, analisti e operatori possono porre domande o modificare scenari usando un linguaggio naturale, senza competenze tecniche specifiche. Il sistema restituisce valutazioni basate su modelli fisici tracciabili, aumentando la trasparenza dei processi di calcolo.
Andrew Mara, responsabile del dipartimento di analisi della sicurezza nazionale di APL, ha sottolineato che questa tecnologia risponde a una richiesta espressa dal Dipartimento della Difesa da oltre dieci anni, e che oggi il progresso tecnologico consente finalmente di soddisfare. James Miller, direttore associato per le politiche e le analisi, ha aggiunto che l’AI permette di esplorare un ventaglio di opzioni più ampio e di focalizzare l’attenzione su ciò che merita davvero una valutazione approfondita.
Se le fasi di test confermeranno l’efficacia prevista, questi strumenti potrebbero essere impiegati per potenziare le forze armate statunitensi, ad esempio nella pianificazione delle operazioni, passando da esercitazioni lunghe e rigide a simulazioni rapide, flessibili e costantemente aggiornabili, basate su una combinazione di dati segreti, calcoli complessi e intuizioni umane.