Dopo sette mesi dalla sua introduzione nei primi mercati, Google amplia la disponibilità della sua funzione di ricerca potenziata AI Mode, una nuova esperienza basata sull’intelligenza artificiale che da oggi arriva anche in Italia. La funzione è stata estesa a 36 nuove lingue e quasi 50 Paesi, portando il totale a oltre 200 territori nel mondo. Come vedremo a breve, con AI Mode si punta a rendere la ricerca più intuitiva e capace di comprendere domande complesse, restituendo risposte costruite su misura.
A differenza della tradizionale ricerca testuale, AI Mode sfrutta il ragionamento avanzato dell’AI per gestire richieste articolate, scomponendole in sottotemi grazie a un sistema definito “query fan-out”. Questo approccio consente di esplorare in parallelo diverse fonti web e di proporre risultati più completi e coerenti con l’intento dell’utente. In pratica, invece di dover digitare più ricerche successive, sarà possibile ottenere in un’unica risposta panoramiche approfondite e collegamenti a contenuti pertinenti.
Ad esempio, se si chiede “Crea una tabella che confronti i diversi metodi di preparazione del caffè”, AI Mode elabora e presenta un confronto diretto con differenze di gusto, facilità d’uso e strumenti necessari, suggerendo poi ulteriori spunti di approfondimento. Il tutto restando nella stessa interfaccia della Ricerca Google o nell’app ufficiale, che è disponibile per Android e iOS.
Una delle caratteristiche più innovative di AI Mode è la multimodalità. Oltre al testo, infatti, si potranno porre domande usando la voce o persino un’immagine: scattando una foto o caricando un file, il sistema sarà in grado di analizzare ciò che vede e rispondere in modo contestuale. Un’evoluzione che si affianca alle classiche funzioni di ricerca, ma che mira a ridurre il tempo necessario per ottenere le informazioni davvero rilevanti.
L'azienda ritiene che l’introduzione di AI Mode non va a sostituire i risultati tradizionali, ma li arricchisce. Google continua infatti a puntare sulla qualità dei contenuti provenienti dal web, favorendo la scoperta di fonti diverse e affidabili. Nelle prime analisi interne, gli utenti che hanno provato la nuova modalità hanno formulato richieste due o tre volte più lunghe del normale, segno che la ricerca si sta trasformando da semplice strumento di consultazione a vero assistente di esplorazione.
Questa evoluzione è stata resa possibile grazie allo sviluppo di una versione personalizzata dei modelli Gemini, adattata per garantire equilibrio tra accuratezza, velocità e sicurezza delle risposte. Ma a quanto pare non interverrà a priori e quando il livello di affidabilità non sarà considerato sufficiente, AI Mode si affiderà ai classici risultati web, evitando di fornire risposte potenzialmente imprecise.