Lo studio offre una panoramica sul modo in cui la sostenibilità viene interpretata e praticata nelle abitazioni italiane, mettendo in evidenza sia l'impegno degli adulti sia quello dei più giovani. In particolare, emerge un forte protagonismo dei bambini, i quali dimostrano un alto livello di consapevolezza e un atteggiamento attivo: l’86% ritiene che le proprie azioni abbiano un impatto sull’ambiente, mentre il 79% si sente parte della lotta contro il cambiamento climatico. Inoltre, quasi quattro su dieci vogliono diventare un esempio per gli altri.
Dal punto di vista delle abitudini quotidiane, i più piccoli si impegnano nel riciclo, nella riduzione dei consumi e nel promuovere comportamenti virtuosi tra gli adulti, con il 70% che afferma di incoraggiare regolarmente la propria famiglia a cambiare stile di vita.
Infatti, Pamela Brown, Consumer Expert di Aira, a riguardo dichiara che:
I bambini credono già nel cambiamento climatico, sono desiderosi di agire e vogliono influenzare i membri della loro famiglia a fare altrettanto.
Gli adulti, pur mostrando interesse verso soluzioni ecologiche, incontrano ancora diverse difficoltà nell’adozione di pratiche sostenibili: solo il 17% ha implementato tecnologie a basso impatto, nonostante il 74% ne sia potenzialmente favorevole. Le principali barriere sono economiche, strutturali e informative. Solo un quarto degli intervistati sa cosa sia una pompa di calore, anche se oltre la metà si dichiara disposto a installarla in cambio di risparmi energetici.
I giovani si confermano portatori di cambiamento: il 62% cerca attivamente informazioni sul clima e il 46% degli adulti dichiara di essere stato influenzato dai figli a comportarsi in modo più sostenibile. Il cammino verso una transizione energetica è iniziato, ma per procedere servono conoscenza, accessibilità e collaborazione intergenerazionale.
Un confronto con il contesto europeo rivela tendenze interessanti. I bambini italiani si distinguono per una partecipazione leggermente superiore rispetto ai coetanei europei nel promuovere comportamenti ecologici all’interno del nucleo familiare, soprattutto in ambiti come la raccolta differenziata, dove il loro livello di impegno si allinea alla media continentale.
Diversa la situazione tra gli adulti, dove emerge un divario più pronunciato in termini di conoscenze tecnologiche: come già detto solo un quarto della popolazione italiana è effettivamente consapevole del funzionamento delle pompe di calore, mentre in altri Paesi europei questa percentuale supera il 40%.
La campagna “Cleaner Future” mette in luce un Paese potenzialmente ricettivo al cambiamento delle abitudini volto a favorire l'ambiente, ma è ancora condizionato da ostacoli di tipo informativo e culturale. Le nuove generazioni si stanno già muovendo nella direzione giusta, mostrando una forte volontà di contribuire a una trasformazione concreta. Spetta ora a figure adulte, istituzioni pubbliche e realtà imprenditoriali cogliere questo slancio e trasformarlo in azioni tangibili.