Kuo non ha fornito dettagli sulle caratteristiche tecniche, ma secondo quanto riportato da Mark Gurman di Bloomberg gli AirPods Pro 3 adotteranno il monitoraggio della frequenza cardiaca già introdotto nei Powerbeats Pro 2 all'inizio del 2025. Si tratterebbe di un'evoluzione pensata per integrare le cuffie di fascia alta di Apple in un ecosistema sempre più orientato al fitness e alla salute.
Il sistema utilizza sensori ottici a LED che pulsano oltre 100 volte al secondo per misurare il battito cardiaco tramite il flusso sanguigno. I dati raccolti possono essere sincronizzati con le app di allenamento più diffuse e con l'app Salute di iPhone. La tecnologia deriva direttamente dal sensore dell'Apple Watch e, quando i due dispositivi vengono usati insieme, l'orologio resta la fonte primaria dei dati. Gli AirPods Pro 3 offriranno quindi una funzione complementare, utile soprattutto a chi non indossa lo smartwatch durante gli allenamenti.
Oltre al tracciamento cardiaco, Gurman ipotizza anche miglioramenti nella qualità audio, un sistema di cancellazione del rumore più efficace e un case di ricarica sensibilmente ridotto nelle dimensioni, segnando una differenza rispetto al modello precedente.
Gli AirPods Pro 2 erano stati presentati nel settembre 2022 con iPhone 14 e aggiornati l'anno successivo con la porta USB-C. Se il lancio degli AirPods Pro 3 dovesse effettivamente avvenire domani, si tratterebbe quindi di un intervallo di tre anni tra una generazione e l'altra.
Secondo Kuo, la prossima generazione, gli AirPods Pro 4, potrebbe arrivare già nel 2026 con un aggiornamento hardware più significativo. Apple starebbe infatti sviluppando un modello con una microcamera a infrarossi, destinata a riconoscere i movimenti della testa e i gesti delle mani, oltre a migliorare l'esperienza audio spaziale in abbinamento con il visore Vision Pro. Un modello più leggero di AirPods Max dovrebbe invece entrare in produzione nel 2027.
Kuo ha spiegato che “quando un utente guarda un video con Vision Pro indossando i nuovi AirPods, se gira la testa verso una direzione specifica, la sorgente sonora in quella direzione può essere enfatizzata per migliorare l'esperienza di audio spaziale e di calcolo”. Un approccio che confermerebbe la strategia di integrazione tra dispositivi indossabili e la piattaforma di realtà mista di Apple.