Alexa+ parte col piede sbagliato: bug, comandi falliti e funzioni assenti

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HDblog.it Aug 11, 2025 · 2 mins read
Alexa+ parte col piede sbagliato: bug, comandi falliti e funzioni assenti
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Amazon ha dato il via alla distribuzione diAlexa+, la nuova versione del suo assistente vocale potenziata con AI generativa, pensata per unire le funzioni storiche di Alexa con conversazioni più fluide e naturali. Ma come stanno reagendo i primi tester? non molto bene a quanto pare. Prima di immergerci nel succo della notizia, vale la pena ricordare che la disponibilità, per ora, è limitata ad alcuni dispositivi Echo in anteprima, e in questa fase l’obiettivo primario è quello raccogliere feedback prima del lancio su larga scala.

Come anticipato, l’idea alla base di Alexa+ è ambiziosa: Amazon integrare la capacità di ragionamento e dialogo dei modelli linguistici di ultima generazione con le operazioni più comuni — dalla gestione dei timer alla riproduzione musicale, fino al controllo della smart home — senza perdere in velocità e precisione. Tuttavia, i primi riscontri raccontano un quadro più complesso.

Secondo una prova approfondita pubblicata dal New York Times, Alexa+ mostra effettivamente progressi nelle interazioni: il linguaggio è più naturale, le risposte appaiono meno “robotiche” e in alcuni casi le nuove funzioni stupiscono. Ma queste migliorie sono oscurate da problemi di affidabilità e prestazioni. Durante i test, il sistema ha ignorato comandi semplici come l’annullamento di una sveglia, ha fornito informazioni errate e persino “inventato” suggerimenti di acquisto.

Uno dei nodi principali sembra essere la difficoltà del nuovo approccio ibrido, che combina i vecchi algoritmi deterministici con la generazione di contenuti basata su AI, nel garantire costanza di risultati. Mentre la versione classica di Alexa eccelleva nella precisione dei comandi basilari, Alexa+ sembra inciampare proprio su queste funzioni fondamentali, lasciando gli utenti frustrati.

Amazon, da parte sua, ammette che il prodotto non è ancora nella sua forma definitiva, parlando di “spigoli da limare” prima di una diffusione più ampia. La fase di anteprima servirà quindi a correggere bug, ripristinare funzioni mancanti e migliorare la stabilità, con l’obiettivo di offrire un’esperienza che unisca le capacità avanzate della nuova AI alla solidità del vecchio assistente.

Per ora, possiamo dire che questo debutto dimostra ancora quanto sia difficile sostituire un sistema rodato con uno più sofisticato senza sacrificare la semplicità e l’immediatezza che gli utenti si aspettano. Anche OpenAI sta riscontrando qualche difficoltà con il suo GPT-5, sebbene sia stato elogiato come il sistema AI più avanzato di sempre.