Come sappiamo, i minerali critici sono fondamentali per molte tecnologie energetiche. Proprio per questo motivo sono sempre più al centro del dibattito politico e commerciale internazionale. In questo contesto, il Global Critical Minerals Outlook 2025 offre un’analisi approfondita delle tendenze più recenti del mercato e degli investimenti, evidenziando le implicazioni per la sicurezza nell’approvvigionamento di questi minerali.
Il rapporto fornisce una panoramica degli sviluppi più rilevanti avvenuti nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025, e presenta previsioni a medio e lungo termine sulla domanda e sull’offerta, tenendo conto degli ultimi cambiamenti a livello politico e tecnologico.
Uno dei principali messaggi lanciati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) riguarda l’elevata concentrazione dell’industria mineraria. Per materiali come litio, nichel, cobalto e grafite, quasi tutta la crescita dell’offerta dal 2020 a oggi è avvenuta in un unico Paese, ovvero la Cina. Questa forte concentrazione, secondo l’IEA, rende le catene di approvvigionamento particolarmente vulnerabili in caso di crisi commerciali o problemi tecnici.
Il rame è indispensabile per le reti elettriche, le energie rinnovabili e i veicoli elettrici, ma i progetti minerari attualmente in fase di sviluppo non sono sufficienti a soddisfare la domanda prevista entro il 2035. Il rischio è un deficit che potrebbe arrivare fino al 30%. Tra le cause principali ci sono i lunghi tempi necessari per ottenere le autorizzazioni, la qualità sempre più bassa dei giacimenti e il calo degli investimenti nel settore.
Secondo l’IEA la domanda di rame è destinata a crescere, superando i 36 milioni di tonnellate nel 2035 nello scenario basato sulle politiche attuali (STEPS – Stated Policies Scenario). Tuttavia, l’offerta prevista non supera i 30 milioni di tonnellate. Il divario tra domanda e offerta diventa ancora più ampio negli scenari più ambiziosi di decarbonizzazione, come quelli basati sugli impegni annunciati (APS – Announced Pledges Scenario) o sull’obiettivo delle emissioni nette zero entro il 2050 (NZE – Net Zero Emissions by 2050 Scenario).
Nonostante lo sviluppo di batterie alternative, come quelle al litio-ferro-fosfato, la dipendenza dalla Cina per materie prime cruciali resta alta. La domanda di litio, nichel e cobalto è in forte crescita, ma l’offerta rischia di non tenere il passo, anche per i limiti geografici e geopolitici della produzione.
Secondo l’IEA, la diversificazione delle forniture richiede politiche pubbliche attive, incentivi e accordi tra Paesi produttori e raffinatori. L’Unione Europea e altri Stati stanno già muovendosi in questa direzione. L’Agenzia supporta il processo con strumenti digitali e simulazioni per rafforzare la sicurezza energetica globale.