Dopo tre stagioni e un debutto accolto con entusiasmo, Amazon ha deciso di non proseguire con l’adattamento televisivo de La Ruota del Tempo, celebre saga fantasy nata dalla penna di Robert Jordan e completata da Brandon Sanderson. Nonostante la terza stagione sia stata particolarmente apprezzata dagli appassionati, la decisione dello studio riflette una realtà sempre più frequente nel panorama streaming: i numeri contano più della fedeltà o della qualità narrativa.
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La serie, lanciata nel 2021, aveva inizialmente conquistato il pubblico, posizionandosi tra le produzioni più viste su Prime Video. Tuttavia, stagione dopo stagione, l’interesse si è progressivamente affievolito. Le aspettative di Amazon erano chiaramente ambiziose: La Ruota del Tempo doveva rappresentare, insieme a Gli Anelli del Potere, un tentativo di replicare il fenomeno globale di Game of Thrones, con un universo fantasy vasto, una produzione imponente e un pubblico internazionale.
Proprio i costi elevati della serie – tra location esotiche, effetti visivi elaborati e un cast internazionale – sembrano aver avuto un peso determinante nella scelta di non rinnovare lo show. Fonti vicine alla produzione, come riportato da Deadline, indicano che i numeri di ascolto non giustificavano più l’investimento richiesto per una quarta stagione.
Il dispiacere dei fan si riflette anche nelle parole del produttore e showrunner Rafe Judkins. In un’intervista concessa ad aprile a The Hollywood Reporter, Judkins aveva sottolineato quanto fosse stata importante la scelta di Amazon come partner produttivo. “Avevamo bisogno di una realtà che volesse investire nelle serie a lungo termine, non solo per fare rumore iniziale e poi abbandonare”, aveva dichiarato, facendo riferimento al rischio sempre più concreto, per molte produzioni, di essere interrotte bruscamente anche a metà di un percorso narrativo già avviato.
Il caso de La Ruota del Tempo non è isolato. Negli ultimi anni, diverse piattaforme hanno dimostrato minore tolleranza verso progetti ad alto budget che non garantiscano un ritorno immediato. Resta ora l’amaro in bocca per chi sperava in un adattamento completo dei quattordici romanzi della saga. Con il materiale letterario ancora abbondante, la cancellazione lascia in sospeso molte linee narrative e personaggi secondari che stavano finalmente trovando spazio nella terza stagione.
GoxiraProprio ora che si faceva interessante. Non sarà stato un grandissimo show, ma nel complesso era decente. E lo dico pur detestando il condimento woke di cui è farcita la serie.
Capisco però le poche visualizzazioni su questultima stagione, un brodo tirato per le lunghe dove praticamente non si è conclusa mezza linea di trama. Una stagione filler quasi, poi la gente si stufa.