Il 16 luglio 1995 nasceva Amazon, una semplice libreria online con sede a Seattle. Fondata da Jeff Bezos insieme a un ristretto gruppo di collaboratori — tra cui la sua allora moglie, MacKenzie Scott — l'azienda offriva la possibilità di acquistare libri da un catalogo dichiarato di un milione di titoli, con prezzi costantemente bassi. Il sito accoglieva gli utenti con la scritta "Welcome to Amazon.com Books!" e offriva newsletter sulle nuove uscite, suggerimenti di lettura e persino annunci di lavoro per chi fosse interessato alla “nuova giustapposizione tra commercio al dettaglio e informatica”.
Trent'anni dopo, Amazon è una delle aziende più potenti al mondo, con una capitalizzazione superiore ai 2.000 miliardi di dollari e circa 1,5 milioni di dipendenti tra tempo pieno e part-time alla fine del 2024. Il suo sito web, oggi, propone show prodotti internamente, suggerimenti personalizzati, offerte esclusive e promozioni per l'abbonamento Prime, testimoniando una trasformazione radicale che ha rivoluzionato non solo l'e-commerce, ma anche interi settori come cloud computing, intrattenimento, alimentare e intelligenza artificiale.
L'INTUIZIONE ORIGINALE E L'ESPANSIONE DEL MODELLOBezos raccontò in un'intervista del 1997 che l'idea nacque mentre lavorava nel settore finanziario a New York: compilò una lista di circa 20 prodotti che si potevano vendere online, scegliendo i libri per la loro varietà. All'epoca si stimava che esistessero circa 3 milioni di libri in stampa, la metà dei quali in inglese — una quantità impossibile da gestire per qualsiasi libreria fisica. L'obiettivo iniziale era costruire “la più grande libreria del mondo”, e già nel primo mese il sito registrava vendite in tutti i 50 Stati americani e in 45 Paesi.
Nel 1997 Amazon si quota in Borsa, mentre nel 1998 si espande nel Regno Unito e avvia la vendita di CD e DVD. Il 1999 segna un momento simbolico: Jeff Bezos finisce sulla copertina del Time come “Uomo dell'anno”, a coronamento di un'ascesa che aveva già cambiato per sempre le regole del commercio al dettaglio.
Nel tempo, Amazon ha esteso il suo raggio d'azione a numerosi settori: nel 2003 lancia il Marketplace, piattaforma che consente a venditori terzi di offrire i propri prodotti; nel 2005 arriva Amazon Prime, pensato inizialmente per garantire consegne gratuite e rapide negli Stati Uniti. La logistica diventa uno dei principali motori della fidelizzazione, grazie alla capillarità della rete e alla possibilità di restituire facilmente gli acquisti.
Nel 2006 debutta Amazon Unbox, il primo servizio di download di film, poi evoluto in Amazon Instant Video (2008), Prime Instant Video (2011) e infine nell'attuale Prime Video. La società diventa anche produttrice di contenuti originali, posizionandosi tra i player globali dello streaming. Nel 2007 vengono lanciati Amazon Fresh per la consegna di alimentari, Amazon Kindle per l'editoria digitale e Amazon Music. Il Kindle, in particolare, segna una svolta: in pochi anni gli eBook superano le vendite dei libri cartacei sul portale. Sul fronte dei dispositivi, Amazon diversifica con i tablet Fire, gli speaker Echo con Alexa e le Fire Stick, fino all'acquisizione della società Ring nel 2018 per la smart home.
Nel 2008 l'azienda è tra le prime a rendere disponibile un'app di shopping per iPhone e iPod touch, anticipando l'era del mobile commerce. Nel frattempo, il suo cloud Amazon Web Services (AWS), avviato nel 2002 e guidato da Andy Jassy, si impone come riferimento globale: nel 2024 ha generato oltre 100 miliardi di dollari, contribuendo per il 62% ai profitti della società e servendo clienti come Netflix e Disney+.
ACQUISIZIONI STRATEGICHE E CAMBI DI GOVERNANCEUn altro snodo cruciale è l'acquisizione di Whole Foods Market nel giugno 2017 per 13,7 miliardi di dollari in contanti, che segna l'ingresso diretto di Amazon nella grande distribuzione alimentare. L'integrazione con Prime consente agli utenti di ricevere sconti esclusivi nei punti vendita fisici, rafforzando la convergenza tra online e offline.
Nel 2014 arriva uno dei pochi flop dell'azienda: il Fire Phone, rimosso dal mercato pochi mesi dopo. In compenso, Amazon acquisisce Twitch, piattaforma di streaming videoludico, diventata in pochi anni leader del settore.
Nel 2021 si consuma il principale cambio ai vertici: Jeff Bezos lascia il ruolo di CEO dopo 27 anni per diventare presidente esecutivo. Il suo successore è Andy Jassy, in azienda dal 1997 e artefice del successo di AWS. A differenza di Bezos, Jassy è meno esposto mediaticamente, ma considerato un punto di riferimento interno per leadership e competenza tecnica. Nel frattempo, Bezos si è dedicato a Blue Origin, alla filantropia e all'editoria, acquistando The Washington Post nel 2013 e donando 10 miliardi di dollari per iniziative ambientali.
In occasione del trentennale, Amazon guarda già al futuro, puntando in maniera decisa sull'intelligenza artificiale. Il progetto più ambizioso si chiama Project Rainier: un'iniziativa da 100 miliardi di dollari per la costruzione di cluster di data center equipaggiati con chip proprietari Trainium 2, pensati per l'addestramento di modelli AI, con lavori già in corso in Pennsylvania e North Carolina.
Parallelamente, Amazon ha investito 4 miliardi di dollari in Anthropic, la startup dietro al chatbot Claude, per rafforzare la propria posizione nel campo della generative AI. L'assistente digitale Alexa — lanciato nel 2014 — è destinato a ricevere importanti aggiornamenti entro la fine del 2025, nel tentativo di colmare il gap rispetto a rivali come Google Gemini e Apple Intelligence.
Ma le sfide non mancano. Da una concorrenza sempre più agguerrita — in primis dai colossi cinesi come Shein e Temu — alle pressioni normative in Europa, fino alle crescenti critiche sull'impatto ambientale della logistica e sull'uso etico dell'AI. Nonostante ciò, Amazon continua a mantenere una posizione dominante in molteplici settori: con circa 310 milioni di utenti attivi, di cui oltre 200 milioni abbonati Prime, più di 600 milioni di prodotti in catalogo e 3,25 miliardi di visitatori mensili, l'azienda è oggi definita da molti una “everything company”.