I dati trimestrali più recenti di Amazon raccontano una storia affascinante. Sebbene i riflettori siano quasi sempre puntati sull'e-commerce e sul colosso del cloud, Amazon Web Services (AWS), a trainare la crescita dell'azienda in questo secondo trimestre del 2025 sono stati due settori in rapidissima ascesa: la pubblicità e gli abbonamenti.
Emerge un quadro in cui la diversificazione sta dando frutti eccezionali, trasformando Amazon in una macchina da ricavi sempre più poliedrica. Il segmento pubblicitario, che include le inserzioni per venditori, i banner e i video, ha registrato un'incredibile impennata del 24% su base annua, raggiungendo un fatturato di 11,8 miliardi di dollari, equivalenti a circa 10,9 miliardi di euro. Poco distante, il business degli abbonamenti, che comprende non solo le quote di Amazon Prime ma anche i servizi di streaming video e musicale, audiolibri ed e-book, è cresciuto dell'11%, portando nelle casse aziendali ben 10,7 miliardi di dollari (circa 9,8 miliardi di euro).
Questi due motori, un tempo considerati secondari, sono diventati pilastri fondamentali della solidità finanziaria di Amazon, contribuendo a un risultato complessivo straordinario. L'azienda ha infatti chiuso il trimestre con ricavi totali per 167,7 miliardi di dollari (circa 155 miliardi di euro), in netto aumento rispetto ai 148 miliardi dell'anno precedente.
L'utile operativo è balzato a 19,2 miliardi di dollari (circa 17,7 miliardi di euro), un segnale di salute e redditività che ha superato le aspettative. Persino il tradizionale motore di crescita, AWS, continua la sua corsa, seppur con un ritmo diverso rispetto ai concorrenti. Il braccio cloud di Amazon ha fatturato 30,9 miliardi di dollari (circa 28,4 miliardi di euro), con una crescita del 17,5%. Un dato notevole, ma che appare più moderato se confrontato con il +39% di Microsoft Azure e il +32% di Google Cloud, suggerendo una competizione sempre più agguerrita nel settore. Se i trend attuali dovessero mantenersi, Azure potrebbe addirittura superare AWS in termini di ricavi entro i prossimi quattro anni.
Tuttavia, il CEO Andy Jassy non sembra affatto preoccupato, puntando tutto su una visione a lungo termine incentrata sull'AI. "La nostra convinzione che l'AI cambierà ogni esperienza del cliente sta iniziando a concretizzarsi", ha dichiarato Jassy, citando l'espansione dell'assistente Alexa+, l'uso di agenti AI per lo shopping e l'ottimizzazione della logistica con modelli come DeepFleet, che gestisce oltre un milione di robot.
L'azienda sta investendo pesantemente anche in strumenti per sviluppatori, come Kiro e Strands, per facilitare la creazione di codice e agenti basati sull'AI.