Android, "Computer Control" e AI ci avvicinano al vero controllo vocale

https://www.hdblog.it/google/articoli/n633836/google-android-computer-control-comandi-vocali/

HDblog.it Oct 06, 2025 · 2 mins read
Android,
Share this

A quanto pare Google è al lavoro su una funzionalità di automazione e controllo “alternativo” di Android basato sull’intelligenza artificiale. Si chiama Computer Control, e in un certo senso possiamo considerarlo un’evoluzione di gadget come il Rabbit R1, dispositivi che promettevano di sostituire lo smartphone basandosi molto sull’interazione vocale e la capacità degli agenti AI a bordo di eseguire operazioni per conto dell’utente. Il concetto non ha attecchito per niente, ma evidentemente Google è convinta che ci sia del potenziale per, finalmente, realizzare il paradigma che ci affascina fin dai tempi dell'uscita di Blade Runner e la mitica scena dell'analisi dell'immagine (foto in apertura).

I colleghi di Android Authority hanno pubblicato una delle loro ottime indagini approfondite nel codice del sistema operativo, in cui emergono diversi dettagli chiave della funzionalità. L’articolo è molto tecnico e verosimilmente interesserà più che altro gli sviluppatori o i fan veramente “hardcore”, comunque l’idea di fondo è relativamente semplice da capire: in base alle istruzioni dell’utente, l’agente AI sarà in grado di lanciare app e “usarle”, simulando input come swipe e tap attraverso quello che potremmo definire un touch screen virtuale.

Stando alle analisi preliminari della fonte, il sistema si regge su due dettagli chiave: intanto la sicurezza - Google ha fatto in modo che data l’estrema sensibilità dei dati che l’AI andrà a manipolare, pochissimi software potranno accedervi, almeno inizialmente, tanto che ogni applicazione dovrà essere manualmente e individualmente approvata da Google. Secondo, la capacità dell’utente di “co-interagire” con l’applicazione senza interrompere l’automazione in corso a opera dell’intelligenza artificiale. Grazie a un sistema di molteplici display virtuali sarà come se due utenti usassero la stessa app in contemporanea senza darsi fastidio a vicenda.

Come dicevamo, gli “indossabili AI” stile Rabbit R1 hanno fallito in modo molto clamoroso, ma forse il problema era semplicemente che erano un po’ troppo in anticipo rispetto ai tempi, e più che altro erano basati su un’implementazione molto semplice e “grezza” dei sistemi di interazione. Google sta invece chiaramente lavorando molto a un’infrastruttura più complessa, sofisticata e versatile, che potrebbe essere quella marcia in più necessaria per il successo. Difficile capire quando avverrà il lancio ufficiale: realisticamente pare molto difficile che avverrà prima della presentazione di Android 17, la prossima primavera.