Come abbiamo visto negli scorsi mesi, Anker è alle prese con un problema piuttosto significativo - una campagna di richiamo globale di alcune sue powerbank che potrebbero contenere celle difettose, e che quindi potrebbero bruciare o esplodere. Nelle scorse ore è emerso qualche documento ufficiale degli Stati Uniti (più precisamente della US Consumer Product Safety Commission o CPSC) che ci permette di farci un’idea molto più precisa della magnitudine della campagna.
I documenti spiegano che Anker ha ricevuto 33 segnalazioni di incendi o esplosioni causati dalle powerbank coinvolte; la maggior parte degli incidenti non ha avuto conseguenze per cose o persone, ma in quattro casi ci sono state ustioni lievi, e in un caso ci sono stati danni significativi a cose. In totale sono state richiamate circa 481.000 powerbank, anche se non è perfettamente chiaro se i dati si riferiscono al solo territorio statunitense o all’intero mondo. È possibile che sia la prima ipotesi - intanto perché si parla di cinque modelli, mentre a livello globale ne sono stati richiamati almeno sei, e poi perché le stime iniziali parlavano di oltre 1 milione di powerbank.
Le powerbank citate dall’agenzia statunitense sono i seguenti:
- Anker Power Bank (10.000 mAh, 22,5 W) | codice modello A1257
- Anker Power Bank (20.000 mAh, 22,5 W, cavo USB-C integrato) | codice modello A1647
- Anker MagGo Power Bank (10.000 mAh, 7,5 W) | codice modello A1652
- Anker Zolo Power Bank (20.000 mAh, 30 W, cavi USB-C e Lightning integrati) | codice modello A1681
- Anker Zolo Power Bank (20.000 mAh, 30 W, cavo USB-C integrato) | codice modello A1689
Manca all’appello Anker PowerCore 10000, con codice modello A1263, che è stata la prima a essere richiamata, mentre le altre cinque erano arrivate, tutte assieme, qualche settimana dopo. Esiste quindi la possibilità che a livello amministrativo le campagne vengano trattate come due casi separati. Da notare che nel caso di PowerCore 10000 Anker aveva confermato che il potenziale difetto riguardava solo ed esclusivamente il mercato statunitense.
Le powerbank coinvolte sono state vendute presso svariati canali, inclusa Amazon, tra agosto 2023 e giugno 2025. Anker ha predisposto un sito per verificare se la propria unità potrebbe essere difettosa; in caso positivo, la società offre un rimborso completo e invita gli utenti a liberarsene in modo corretto. Gli accessori devono essere conferiti in un centro di raccolta espressamente attrezzato per gestire le batterie al litio: non basta buttarle nei raccoglitori di pile esauste, né si possono buttare con gli altri RAEE e assolutamente non vanno gettate insieme ai rifiuti indifferenziati!