La differenza principale erano i genitori. Non che tutti fossero perfetti, anzi, ci sono sempre stati i pessimi genitori, ma tra le persone "normali" l'attenzione nei confronti dei figli era completamente diversa.
Poi è vero quello che dici tu, social e console, soprattutto quelle di una volta, non sono paragonabili, così come non si può paragonare la TV allo smartphone, ma di base i problemi sono sempre di natura umana, non tecnologica.
Ci sono bambini che passano ore intere di fronte a uno smartphone, se le stesse ore le passassero davanti alla TV subirebbero comunque dei danni assurdi, magari di tipo diverso, ma di gravità simile.
Oggi, tra tutte le m*inchiate montessoriane, la mancanza di tempo dovuta all'eccesso di lavoro e l'individualismo malsano che dilaga, i bambini sono abbandonati a loro stessi, non sono più in grado di accettare un no, non sono in grado di CAPIRE il perché di quel no, e i bambini non sono robot, se le cose non vengono loro spiegate fin dalla tenere età, probabilmente non le capiranno mai.
Il problema è che si fanno figli per capriccio, si fanno figli per nutrire il proprio ego, senza capire che il figlio non è un barboncino toy, è un essere umano che, a volte, dovrà anche subire le decisioni con durezza ed essere educato in maniera rigida e ferma.
RatGPTE' un paragone che non funziona.
Prima di tutto, non è vero che si teneva "sempre la TV accesa", anzi, le famiglie che lo facevano, poche, venivano aspramente criticate.
Anzi, spesso la TV era il premio per aver svolto tutti i propri doveri della giornata, ed era un premio per un tempo limitato, non per 10-12 ore al giorno.
Oggi vedi bambini di 2 anni ancora sul passeggino, ma con lo smartphone in mano, non so se ci rendiamo conto.
Inoltre la differenza tra i due mezzi è abissale: la TV ha una programmazione fissa e, per forza di cose, non si può essere interessati a tutto. I social, al contrario, sono programmati per mostrarti esattamente ciò che vuoi, creando un effetto di assuefazione di gran lunga peggiore.
brighton123Il problema è che ora è una questione su una scala completamente diversa.
Anche la TV e le console per videogame possono creare dipendenza. La differenza è che "ai nostri tempi" la TV era un dispositivo fermo in salotto e il cui utilizzo non era fisicamente possibile a tutte le ore del giorno. Discorso simile per le console che prevedono comunque un'interazione di tipo diverso (non sei completamente passivo). C'erano i GameBoy, sì è vero. Ma una volta finito il gioco poi dovevi comprarne un altro (se te lo compravano) e comunque ad un certo punto poteva finire il divertimento perchè il catalogo era limitato. Non ultimo, parliamo di dispositivi che si usavano almeno dalle elementari, non prima. Attualmente invece parliamo di bambini di 1-2 anni completamente assuefatti dal guardare lo smartphone moltissime ore al giorno.
è come se, sempre "ai nostri tempi", ci fossimo portati dietro la TV tutto il giorno, accendendola ad ogni occasione possibile e potendo scegliere da un catalogo infinito. La scala di utilizzo era quindi completamente diversa: decisamente meno ore, diversa modalità di fruizione (solo in certi momenti e magari in salotto con amici e famiglia) e catalogo molto ma molto più ristretto (si guarda quello che c'è in TV ed eventuali videocassette, facciamo un 100-200 videocassette in media per famiglia. Le piattaforme streaming offrono decine di migliaia di prodotti).
In ultimo, anche la TV è assolutamente sconsigliata prima dei 2 anni. Dopo i 2 anni, la dose giornaliera consigliata è comunque di circa un'ora.