Ci sono tante migliorie negli Apple AirPods Pro di terza generazione, annunciati l’altro ieri insieme ai nuovi iPhone e Apple Watch, dal sensore cardio al miglioramento dell’ANC al supporto alle traduzioni in tempo reale. Ma bisogna fare i conti anche con qualche piccolo downgrade, su cui il colosso di Cupertino ha convenientemente glissato in fase di presentazione: tanto per cominciare in confezione non troviamo più il cavetto di ricarica USB-C, e poi la custodia ha una batteria un po’ più piccola, riducendo quindi l’autonomia complessiva.
Come spesso accade, Apple non rivela il numerino esatto - in questo caso sarebbe la capacità in mAh della batteria - ma indica che, tra custodia e auricolari, l’autonomia complessiva degli AirPods Pro 3 è di 24 ore; quella degli AirPods Pro 2 era di 30 ore. 6 ore in meno, che corrispondono a una contrazione del 20%. Al tempo stesso, l’autonomia dei soli auricolari è salita a 8 ore, rispetto alle 6 dei Pro 2 (+33%). In altre parole possiamo affermare che la custodia della precedente generazione contribuiva all’autonomia complessiva con 24 ore, quella nuova solo 16, che è una contrazione del 33%.
Chiaramente l’autonomia non corrisponde in modo diretto alla capacità delle batterie: molto dipende dalle feature attive (per esempio l’ANC ha un impatto piuttosto significativo), dall’efficienza dei chip a bordo e molto altro ancora. Ma è lecito assumere che in ultimo la batteria nella custodia di ricarica sia un po’ meno capiente - quanto, precisamente, lo sapremo solo con i primi teardown. Quella di Apple è una scelta piuttosto curiosa, soprattutto perché la nuova custodia è leggermente più grande di quella precedente, anche se si parla di un paio di mm al massimo (in alcuni casi sono solo decimi di millimetro).
Per quanto riguarda il cavo in confezione, o meglio la sua assenza, la conferma arriva direttamente dalla pagina prodotto degli auricolari sul sito Apple, nella classica sezione “Cosa c’è dentro”. Non stupisce più di tanto perché la società si comporta già in modo analogo con alcuni suoi caricatori cablati - ed è facile immaginare che il ragionamento sarà molto simile a quello dato in occasione della decisione di escludere i caricatori dalla confezione, qualcosa sulla falsariga di “ne avete già un sacco a casa e almeno così riduciamo gli sprechi”. Sacrosanto, ma lo sconto per la rimozione del cavo (che in casa Apple costa almeno 25€) dove sta?