Un'ammonizione pesante, si direbbe nel calcio. Di fatto è un avvertimento molto esplicito quello fatto da Apple ai regolatori del Regno Unito, intenti a valutare l'introduzione di nuove regole sulla concorrenza. Regole "pessime sia per gli utenti che per gli sviluppatori", avrebbe detto Apple secondo la BBC in riferimento alle valutazioni del CMA di Londra e dintorni, cioè l'autorità britannica per la concorrenza.
Se il Regno Unito legifererà in modo simile a quanto fatto dalla Commissione europea con il DMA, allora il mercato britannico potrebbe assomigliare parecchio a quello europeo. Stesse conseguenze: ritardi a volte considerevoli nella disponibilità di nuove funzioni, rischi in termini di privacy e sicurezza. In UK si discute infatti di interoperabilità, lo stesso argomento alla base dei recenti pacchetti europei: la CMA pensa a un'apertura del blindato ecosistema di app e servizi di Cupertino, e potrebbe obbligare Apple ad aprire i pagamenti al di fuori dei canali ufficiali.
Una misura, quest'ultima, che costringerebbe Apple a rinunciare a una quota non banale delle entrate, minando lo spirito e le capacità di innovazione e aumentando - sostengono a Cupertino - il rischio di frodi e violazioni di sicurezza. La CMA non ci sta, sostiene che nessuno ha pensato a un copia e incolla delle normative europee, ma i temi in discussione sono di fatto i medesimi.
L'organismo studia soluzioni per stimolare la concorrenza senza creare vulnus in termini di privacy o sicurezza e ha lanciato una frecciatina a Cupertino e a Mountain View, evidenziando che unendo le quote di mercato dei due giganti tech si copre la totalità del mercato mobile: nei fatti quello di Apple e Google è un duopolio, sottolinea il CMA che sulla questione conta di decidere entro ottobre.
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