Apple fa chiarezza sul caso Siri: nuova architettura e lancio rimandato al 2026

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HDblog.it Jun 11, 2025 · 3 mins read
Apple fa chiarezza sul caso Siri: nuova architettura e lancio rimandato al 2026
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Apple ha finalmente affrontato pubblicamente il tema delle funzionalità avanzate e personalizzate di Siri, annunciate nel 2024 ma mai rilasciate, e lo ha fatto attraverso una serie di interviste rilasciate a margine della WWDC 2025 da Craig Federighi, responsabile del software, e Greg Joswiak, chief of marketing. Le nuove dichiarazioni confermano quanto già emerso nei mesi scorsi: lo sviluppo di queste funzioni ha incontrato difficoltà tecniche significative, al punto da richiedere una revisione radicale dell'architettura sottostante dell'assistente vocale.

ARCHITETTURA OBSOLETA E UN CAMBIO DI ROTTA IN CORSA

Come spiegato da Federighi in un'intervista concessa a Tom's Guide, la prima generazione di architettura su cui Apple stava costruendo le nuove capacità di Siri si è rivelata inadeguata. "Era troppo limitata", ha ammesso, "e non ci avrebbe permesso di raggiungere gli standard qualitativi che i nostri utenti si aspettano". La decisione, presa nella primavera del 2025, è stata quindi quella di migrare completamente a una seconda generazione dell'architettura Siri, già pianificata ma ancora in fase embrionale. Questo passaggio ha inevitabilmente causato un ulteriore rinvio, che posticipa il lancio delle funzioni personalizzate al 2026, con ogni probabilità nella release iOS 26.4.

"Stiamo ancora lavorando per perfezionare queste funzioni" ha dichiarato Federighi, mentre Joswiak ha confermato che il riferimento temporale al “prossimo anno” va inteso come 2026.

FUNZIONALITÀ DIMOSTRATE, MA NON ANCORA AFFIDABILI

Le nuove capacità, presentate per la prima volta durante la WWDC 2024, promettono una Siri più intelligente e consapevole del contesto personale dell'utente, in grado di comprendere ciò che appare sullo schermo e di interagire in modo più profondo con le app. Durante la dimostrazione, Apple aveva mostrato un utente chiedere a Siri dettagli sul volo della madre e su una prenotazione a pranzo, utilizzando le informazioni presenti in Mail e Messaggi. Tuttavia, quella che era stata pubblicizzata come una novità imminente si è rivelata, nei fatti, una promessa non mantenuta.



Rispondendo invece a Johanna Stern del The Wall Street Journal, Federighi ha smentito che si trattasse di semplici animazioni o software incompleto: “Abbiamo girato la demo utilizzando software reale, con un vero large language model e una vera semantic search, quello che avete visto era autentico”. Anche Joswiak ha ribadito che "non era solo demoware".

L'AFFIDABILITÀ COME PRIORITÀ ASSOLUTA

Nel corso di un'altra intervista, rilasciata alla YouTuber iJustine, Federighi ha approfondito ulteriormente i motivi del rinvio. "Le funzionalità erano operative internamente, ma non abbastanza bene. O un'esperienza funziona in modo affidabile, o finisce per non essere usata. Non siamo riusciti a raggiungere il livello qualitativo richiesto nei tempi previsti, e abbiamo quindi deciso di proseguire lo sviluppo per costruire qualcosa di realmente solido", ha spiegato.



La posizione di Apple, quindi, è chiara: meglio posticipare che rilasciare funzioni non ancora all'altezza. Federighi ha comunque promesso che tutte le funzionalità annunciate verranno prima o poi implementate, aggiungendo anche che ne arriveranno di nuove, sebbene non ancora pronte per essere dettagliate. "Siamo impazienti di rilasciare tutto ciò di cui abbiamo parlato in passato — e altro ancora", ha dichiarato, precisando però che l'azienda non intende più vincolarsi a promesse pubbliche finché le funzionalità non saranno complete.

VERSO UN RILANCIO NEL 2026

A questo punto, l'attesa per la Siri realmente personale si prolunga fino al 2026. L'obiettivo di Apple è rilasciare le nuove funzionalità nella seconda metà di iOS 26, più precisamente nella versione 26.4 prevista per la prossima primavera. Sarà allora che potremo finalmente valutare se la lunga attesa, i rinvii e i cambi di architettura avranno dato i frutti sperati.

Nel frattempo, Apple si ritrova sotto pressione non solo da parte dell'utenza e della stampa, ma anche per le azioni legali intentate nei confronti di una campagna promozionale ritenuta troppo ambiziosa rispetto allo stato reale dello sviluppo. E proprio in questo scenario, la scelta di Federighi e Joswiak di affrontare apertamente l'argomento segna un raro momento di trasparenza nella comunicazione Apple, segnale di quanto delicato sia il tema per il futuro dell'assistente vocale e per la credibilità dell'azienda nel nuovo scenario dell'AI conversazionale.