C'è una data, il 1° agosto 2025, che segna un passaggio di consegne silenzioso ma profondamente simbolico in casa Apple. Da oggi, Tim Cook è stato amministratore delegato dell'azienda di Cupertino per un giorno in più rispetto a Steve Jobs. Un traguardo che non è solo una statistica, ma l'affermazione definitiva di un'era, quella di Cook, che ha plasmato il colosso tecnologico in un modo diverso, ma non meno incisivo, rispetto al suo iconico fondatore.
Se Steve Jobs è stato l'architetto visionario, colui che ha dato vita a prodotti capaci di creare interi mercati dal nulla, Tim Cook si è rivelato il maestro costruttore dell'impero. Ha preso le fondamenta geniali di Jobs e vi ha edificato sopra una fortezza economica e un ecosistema quasi inscalfibile. E gli ultimi risultati trimestrali ne sono la prova.
Inutile ricordare che l'eredità di Jobs è legata a innovazioni radicali che hanno cambiato il nostro rapporto con la tecnologia: l'iMac, l'iPod, l'iPhone e l'iPad sono state autentiche svolte. Sotto la sua guida, Apple è risorta dalle sue ceneri, ha lanciato l'App Store e iCloud, e ha gettato le basi per diventare l'azienda tecnologica di maggior valore. L'era di Cook, invece, è caratterizzata da una strategia differente.
I suoi prodotti di punta, come l'Apple Watch, gli AirPods e il recente Vision Pro, non hanno tanto creato nuovi mercati quanto esteso e rafforzato l'ecosistema esistente, rendendolo sempre più indispensabile per milioni di utenti. La vera trasformazione guidata da Cook è avvenuta sul fronte dei servizi. Ha supervisionato il lancio di Apple Music, Apple TV+, Apple Arcade e Apple Pay, trasformando Apple da un'azienda prevalentemente hardware a un gigante dei servizi a sottoscrizione. Questo approccio ha portato l'azienda a raggiungere valutazioni record e consolidando acquisizioni strategiche come Beats e Shazam.
Tim Cook, che ha assunto il ruolo il 24 agosto 2011, ha raggiunto i 5.091 giorni al vertice. Steve Jobs, sommando il suo periodo da CEO ad interim (dal 1997 al 2000) e quello da CEO ufficiale (dal 2000 al 2011), si è fermato a 5.090 giorni. È importante ricordare che, nella sua prima avventura in Apple tra il 1976 e il 1985, Jobs non ricoprì mai la carica di CEO.
Quel ruolo fu affidato a figure più esperte nella gestione aziendale, mentre lui si concentrava sulla visione del prodotto. Oggi, con questo traguardo, l'era di Tim Cook non è più definibile solo in relazione a quella di Jobs, ma assume una sua identità storica e un peso specifico. E con Cook che non sembra avere intenzione di farsi da parte a breve, la domanda su chi sarà il suo successore e su quale sarà la prossima fase di Apple diventa sempre più centrale.