Esisterebbe un semplice modo per permettere ad Apple di avere la proverbiale botte piena senza rinunciare alla moglie ubriaca. Basterebbe rendere la possibilità di sfruttare tracker e smartwatch di terze parti un'esclusiva dell'abbonamento Fitness+.
Apple Fitness+ è disponibile anche in Italia con un costo di 9,99€ al mese, oppure 79,99€ all'anno. È anche incluso nel bundle Apple One Premium, che costa 34,95€ al mese. Offre l'accesso ad un ricco pacchetto di lezioni e allenamenti interattivi, con la possibilità di tracciare i propri progressi in tempo reale, grazie alle statistiche raccolte dall'Apple Watch che compaiono direttamente sullo schermo.
Secondo Burkhardt di 9to5Mac, sono tre le ragioni che dovrebbero spingere Apple a prendere seriamente in considerazione questa proposta. La prima è abbastanza banale: estendere la base utenti di Fitness+, rendendo il servizio ancora più popolare e profittevole. Molte persone preferiscono, per dirne una, gli anelli intelligenti della Oura all'Apple Watch e l'azienda potrebbe, così facendo, assicurarsi un nuovo gruppo di abbonati fissi.
In secondo luogo, Apple ha tutte le ragioni del mondo per dimostrare ai regolatori che è disposta a rendere il suo ecosistema più aperto. Negli USA, il Dipartimento di Giustizia ha aperto un'indagine contro Apple per presunto comportamento monopolista. In Europa l'azienda è al centro di numerosi contenziosi con la Commissione.