Per oltre un decennio Apple ha mantenuto una struttura dirigenziale di straordinaria stabilità, con Tim Cook capace di trattenere i suoi collaboratori più fidati e di rimandare avvicendamenti e pensionamenti. Alcuni protagonisti storici hanno lasciato ruoli chiave — come Jony Ive e Angela Ahrendts nel 2019 — ma la continuità al vertice è rimasta una costante. Phil Schiller, ad esempio, ha lasciato la guida del marketing nel 2020 ma continua a seguire l'App Store e gli eventi di lancio, mentre Luca Maestri ha conservato la supervisione su immobili e sistemi informativi anche dopo le dimissioni da Chief Financial Officer.
Questo equilibrio, tuttavia, sembra destinato a cambiare. Stando a quanto riportato da Mark Gurman su Bloomberg, Apple sta entrando in una fase di ricambio che inizia con l'uscita di Jeff Williams, Chief Operating Officer e per anni considerato l'erede naturale di Cook. Williams ha ceduto le deleghe operative a luglio e lascerà l'azienda entro la fine dell'anno, aprendo la strada a una transizione destinata a coinvolgere altri dirigenti di primo piano.
Tra le figure il cui futuro appare più incerto c'è John Giannandrea, responsabile dell'intelligenza artificiale. Il suo dipartimento ha attraversato mesi difficili, tra problemi nel lancio di Apple Intelligence e ritardi nell'evoluzione di Siri, tanto che alcune competenze sono state ridistribuite. All'interno di Apple si valutano possibili sostituti, anche esterni: tra i candidati figurerebbe un alto dirigente di Meta, proveniente dalla nuova divisione Superintelligence Labs creata dopo l'arrivo di Alexandr Wang.
In bilico anche la posizione di Johny Srouji, vicepresidente senior della divisione Hardware Technologies, che guida il gruppo responsabile dei chip delle serie A e M e del nuovo modem cellulare progettato internamente. Srouji avrebbe confidato a persone vicine di stare riflettendo sul proprio futuro, senza però aver preso decisioni definitive. In caso di uscita, i nomi più accreditati per succedergli sarebbero Zongjian Chen, a capo del gruppo modem, e Sri Santhanam, responsabile dello sviluppo dei processori principali.
Tra le figure che valutano un passo indietro c'è anche Lisa Jackson, ex direttrice dell'Agenzia per la protezione ambientale statunitense e dal 2013 alla guida delle iniziative ambientali di Apple. Nel tempo il suo ruolo si è ampliato fino a comprendere le relazioni istituzionali, l'accessibilità e i programmi sociali. Democratica di lungo corso, Jackson ha mantenuto un profilo più discreto durante il secondo mandato del presidente Donald Trump, lasciando ai propri vice la gestione dei rapporti diretti con la Casa Bianca.
UN PROFILO TECNICO PER IL DOPO-COOKIl nodo centrale resta però il futuro di Tim Cook. Con il suo 65° compleanno alle porte e la partenza di Williams, il CEO si trova privo di un chiaro vice, un vuoto delicato per un'azienda che oggi vale quasi 4.000 miliardi di dollari. In caso di passaggio di testimone, Cook potrebbe restare come presidente del consiglio di amministrazione, seguendo l'esempio di Jeff Bezos, Larry Ellison, Bill Gates e Reed Hastings — una scelta che garantirebbe continuità in una fase politica sensibile, con Trump alla Casa Bianca fino al 2029.
Per la successione, il nome più accreditato è quello di John Ternus, attuale responsabile dell'ingegneria hardware. A 50 anni — la stessa età di Cook quando assunse il ruolo di CEO — Ternus unisce competenza tecnica e capacità di leadership, caratteristiche che lo rendono il candidato più solido per assicurare stabilità e prospettiva di lungo periodo.
La sua eventuale promozione rifletterebbe anche un cambio d'indirizzo strategico: dopo anni di espansione commerciale e consolidamento del portafoglio prodotti, Apple potrebbe aver bisogno di un leader con una marcata impronta tecnologica. Pur avendo ottenuto risultati eccellenti, l'azienda ha incontrato ostacoli in ambiti chiave come la realtà mista, l'AI generativa, la casa intelligente e la mobilità autonoma.
Ternus gode di largo consenso interno ed è considerato vicino a Cook, che negli ultimi anni gli ha affidato un ruolo sempre più rilevante nella definizione delle roadmap e delle strategie di prodotto. È stato lui a presentare l'iPhone Air, il primo redesign del modello dopo anni, e la sua presenza nelle interviste e nelle comunicazioni pubbliche di Apple è diventata sempre più frequente.
La sua visibilità è cresciuta rapidamente: già protagonista dei lanci di Mac e iPad prima della nomina a vicepresidente senior nel 2021, Ternus è oggi il volto più riconoscibile dell'azienda dopo Cook. Durante il lancio dell'iPhone 17 ha accolto personalmente i clienti nello store londinese di Regent Street, un gesto simbolico che richiama la tradizione inaugurata da Cook a New York.
Nel frattempo, il CEO resta pienamente attivo, con recenti tappe a Kentucky, New York, Detroit, Londra e Tokyo. Ma, conclude Gurman, all'interno di Apple pochi dubitano che John Ternus sia destinato a diventare il prossimo amministratore delegato della società di Cupertino.