Apple continua a lavorare al lancio di Apple Intelligence in Cina, il più grande mercato smartphone al mondo e l'unico di peso in cui la piattaforma non è ancora disponibile. Stando a quanto riportato su Bloomberg da Mark Gurman, l'azienda di Cupertino prevede di rendere disponibili le funzioni entro la fine del 2025, con un'integrazione attesa nelle versioni iOS 26.1 o iOS 26.2.
Il progetto, già in sviluppo da mesi, ha subito diversi rallentamenti a causa delle stringenti normative cinesi e delle tensioni politiche con gli Stati Uniti. Inizialmente Apple puntava a un lancio a metà anno con un aggiornamento di iOS 18, ma il piano si è arenato di fronte a ritardi nelle approvazioni da parte di Pechino e alle preoccupazioni di Washington.
Per ottenere il via libera delle autorità locali, Apple ha dovuto stringere accordi con partner cinesi. Con Alibaba l'intesa prevede che il gruppo svolga il ruolo di “censorship engine”, gestendo i modelli di AI on-device in conformità con le richieste del governo cinese. Parallelamente, Baidu sarà chiamata a ricoprire il ruolo che negli Stati Uniti hanno OpenAI e Google, contribuendo a potenziare funzioni come il chatbot di Siri e la Visual Intelligence.
Questa architettura ibrida è stata giudicata indispensabile per superare i vincoli normativi che bloccano l'ingresso di soluzioni estere come ChatGPT o Gemini sul mercato cinese. L'accordo con Alibaba era stato confermato all'inizio dell'anno dal presidente del gruppo, Joe Tsai.
La strategia di Apple non è stata accolta con favore negli Stati Uniti. Alcuni esponenti politici hanno espresso forti perplessità sulle implicazioni per la sicurezza nazionale. Raja Krishnamoorthi, membro senior della House Intelligence Committee, ha definito l'intesa “estremamente preoccupante”, avvertendo che Apple rischia di sostenere un'azienda strettamente legata al Partito Comunista Cinese.
Sulla stessa linea, Greg Allen, direttore del Wadhwani A.I. Center presso il Center for Strategic and International Studies, ha dichiarato: “Gli Stati Uniti sono in una corsa all'AI con la Cina, e non vogliamo che le aziende americane aiutino quelle cinesi a correre più veloce”.
Nonostante le difficoltà, Apple non ha abbandonato il progetto. In Cina, i team locali dell'azienda stanno già testando internamente le funzionalità di Apple Intelligence, mentre prosegue la collaborazione tecnica con Alibaba e Baidu in vista del rollout.
Per Cupertino si tratta di una priorità strategica. La Cina è l'ultimo grande mercato senza accesso ad Apple Intelligence e la mancanza di queste funzioni è stata indicata come una delle cause del calo delle vendite di iPhone nella regione. Il CEO dell'azienda di Cupertino, Tim Cook, in passato aveva sottolineato proprio questo aspetto.
Secondo Gurman, Apple considera Apple Intelligence un elemento cruciale per sostenere la nuova gamma iPhone 17, attesa all'evento “Awe dropping” del 9 settembre. La possibilità di offrire agli utenti cinesi le stesse funzioni AI già disponibili altrove potrebbe rivelarsi determinante per difendere la quota di mercato di fronte alla concorrenza interna, sempre più aggressiva con soluzioni di intelligenza artificiale integrate.