La quiete di molti possessori di iPhone è stata interrotta da una notifica inattesa, proveniente non da un'app di social media o di news, ma direttamente dal Wallet di Apple. L'avviso promuoveva un'offerta per l'acquisto di biglietti per il nuovo e attesissimo film sulla Formula 1 prodotto da Apple, con protagonista Brad Pitt: uno sconto di quasi 9 euro (10 dollari) su due biglietti acquistati tramite Fandango utilizzando Apple Pay. Se per alcuni l'offerta poteva sembrare allettante, per la maggior parte degli utenti ha rappresentato un'intrusione inaccettabile, accendendo un vivace dibattito online.
Il cuore della protesta non risiede tanto nello sconto in sé, quanto nel principio. "Ho speso più di mille euro per un telefono per non ricevere pubblicità nelle sue applicazioni principali", è il tenore di molti commenti apparsi su social network e forum. Il Wallet è percepito come uno strumento di utilità, un portafoglio digitale per transazioni finanziarie, carte d'imbarco e biglietti, non un canale per messaggi di marketing. Questa mossa ha dato a molti la sensazione che un confine sia stato superato, trasformando uno spazio privato in una bacheca pubblicitaria.
La scelta di Apple di adottare una strategia di marketing così diretta e pervasiva trova probabilmente spiegazione negli enormi investimenti sostenuti per la pellicola. Con un budget che, secondo le stime, supera i 185 milioni di euro (200 milioni di dollari), il colosso di Cupertino ha puntato moltissimo su questo progetto cinematografico. La produzione ha visto l'impiego di tecniche innovative, con telecamere personalizzate create utilizzando componenti dell'iPhone 15 Pro per le riprese a bordo delle vetture e persino l'integrazione di un team fittizio, l'APXGP, nei weekend di gara reali della Formula 1. La promozione era già stata massiccia, con la presentazione di un "trailer aptico" che sfrutta la vibrazione del telefono per un'esperienza più immersiva e un posto d'onore durante l'ultima conferenza per sviluppatori WWDC.
Tuttavia, questa spinta promozionale sembra entrare in conflitto con le stesse linee guida che Apple impone agli sviluppatori terzi. Le regole dell'App Store, infatti, specificano chiaramente che le notifiche push non dovrebbero essere utilizzate per scopi di marketing diretto, a meno che l'utente non abbia fornito un consenso esplicito. Un consenso che, in questo caso, la stragrande maggioranza degli utenti non ricorda di aver mai dato.
Al momento, non esiste un modo semplice per disattivare queste notifiche promozionali senza silenziare tutti gli avvisi del Wallet, rischiando di perdere allerte importanti. Una possibile soluzione, però, sembra profilarsi all'orizzonte: in una versione beta di un futuro aggiornamento di iOS, è stato avvistato un nuovo interruttore che permetterebbe di disabilitare specificamente le offerte. Daltrond, qeuesto dettaglio suggerisce che Apple potrebbe avere in programma di intensificare l'invio di messaggi di marketing tramite le sue app native, ma fornendo, si spera, un maggiore controllo su ciò che si desidera ricevere.