Apple, nessuna backdoor al Regno Unito: accordo dopo l'intervento degli Stati Uniti

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HDblog.it Aug 19, 2025 · 2 mins read
Apple, nessuna backdoor al Regno Unito: accordo dopo l'intervento degli Stati Uniti
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Apple non sarà più costretta a creare un back door per consentire al governo britannico l'accesso ai dati degli utenti americani archiviati nei suoi servizi cloud. L'annuncio è arrivato dalla direttrice dell'intelligence statunitense, Tulsi Gabbard, con un post su X nella serata di lunedì, in cui ha spiegato che il Regno Unito ha accettato di abbandonare il mandato imposto all'azienda.

L'ORDINE SEGRETO E LE LIMITAZIONI ALLA CIFRATURA

La richiesta risaliva a gennaio, quando Londra aveva emesso un ordine in base all'Investigatory Powers Act del 2016, che permette di obbligare le aziende tecnologiche a rimuovere sistemi di cifratura tramite un cosiddetto technical capability notice. In particolare, Apple era stata costretta a disattivare nel Regno Unito l'Advanced Data Protection (ADP), la funzione che consente di estendere la crittografia end-to-end a gran parte dei dati conservati in iCloud, tra cui backup dei dispositivi, note, foto e messaggi.

Si era trattato di una scelta senza precedenti per la società di Cupertino, che ha costruito gran parte della propria reputazione sulla tutela della privacy e sulla sicurezza dei dati. L'azienda aveva infatti reso pubblica la vicenda a febbraio, quando gli utenti britannici avevano iniziato a ricevere un avviso sui propri iPhone relativo alla sospensione della funzione di protezione avanzata dei dati.

IL COINVOLGIMENTO DI WASHINGTON

Secondo quanto riportato dal New York Times, Apple aveva più volte manifestato la propria contrarietà alla decisione, sostenendo che il rispetto dell'ordine britannico avrebbe potuto garantire accesso ai dati a livello globale da parte dell'intelligence del Regno Unito. Per questo motivo, la società aveva cercato l'appoggio sia dell'amministrazione Biden sia di quella Trump, sottolineando i rischi di un precedente che avrebbe potuto compromettere la protezione dei dati degli utenti in tutto il mondo.

Gabbard ha affermato che la rinuncia britannica servirà a “garantire che i dati privati degli americani restino tali e che i nostri diritti costituzionali e le libertà civili siano protetti”. La direttrice non ha però specificato se la decisione riguarderà anche gli utenti di altre nazionalità.

REAZIONI E INCERTEZZE SUL FUTURO DELL'ADP

Apple non ha rilasciato commenti immediati, così come il ministero dell'Interno britannico, che non ha risposto alle richieste di chiarimento al di fuori dell'orario d'ufficio. Resta inoltre incerto se la funzione di Advanced Data Protection verrà ripristinata per gli utenti britannici dopo l'accordo.

Per ora, ADP rimane disponibile negli Stati Uniti e in altri Paesi, ma non nel Regno Unito. La vicenda segna comunque un passaggio importante nel confronto globale tra governi e aziende tecnologiche sulla gestione dei dati criptati e sulla tutela della privacy.