Mancano ormai poche ore alla WWDC 2025, l’annuale conferenza dedicata agli sviluppatori Apple, ma una novità attesa da molti sembra destinata a non concretizzarsi. Secondo quanto riportato dal giornalista Mark Gurman di Bloomberg, non è in programma alcun annuncio ufficiale riguardante l’integrazione di Google Gemini nelle funzionalità AI di Apple.
Negli ultimi mesi si era parlato di contatti tra i due colossi per permettere agli utenti di scegliere tra diversi modelli linguistici, tra cui proprio Gemini, in alternativa a ChatGPT. Ma ogni ipotesi di collaborazione sembra ora congelata, almeno fino a data da destinarsi. Il motivo principale non sarebbe di tipo tecnico, ma strategico: una mossa cautelativa, alla luce del procedimento antitrust attualmente in corso contro Google da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Secondo Gurman, Apple starebbe evitando di attirare ulteriore attenzione su se stessa, considerando che il proprio accordo con Google per l’impostazione predefinita del motore di ricerca è già sotto i riflettori del caso giudiziario. Introdurre una nuova collaborazione legata all’AI con l’azienda di Mountain View potrebbe infatti complicare ulteriormente la posizione di entrambe le società, alimentando nuovi sospetti da parte delle autorità.
Nonostante le recenti dichiarazioni ottimiste del CEO di Alphabet, Sundar Pichai, che aveva lasciato intendere che un’intesa fosse vicina, i fatti sembrano raccontare una storia diversa. Per il momento, quindi, sarà ancora ChatGPT l’unico grande modello linguistico di terze parti presente all’interno dell’ecosistema Apple Intelligence.
Questo non significa che il keynote della WWDC sarà povero di novità in ambito AI. Anzi, Apple dovrebbe presentare miglioramenti significativi dei propri modelli proprietari, con nuove funzionalità integrate nei dispositivi. Tra queste si vocifera di traduzioni automatiche a livello di sistema e di scorciatoie intelligenti che rendano Siri e le automazioni molto più dinamiche e contestuali rispetto al passato.
L’eventualità di un’architettura multi-AI – in cui l’utente possa scegliere quale assistente intelligente usare in base alle esigenze – potrebbe comunque restare nei piani futuri dell’azienda. Ma a questo punto tutto dipenderà dall’evoluzione dello scenario legale negli Stati Uniti, e finché non ci sarà chiarezza sull’esito del processo antitrust, ogni accordo pubblico tra Apple e Google resterà con ogni probabilità in stand-by.