I rumor sulla possibilità che Apple lanci un anello smart, come il Galaxy Ring di Samsung, circolano da molto tempo, e non sono campate per aria: effettivamente nel corso degli anni il colosso di Cupertino ha registrato svariati brevetti in questo senso. E continua a farlo, come testimoniato dai due brevetti recentemente apparsi nel database dell'USPTO (United States Patent and Trademark Office) e descrivono il possibile Apple Ring non come un semplice tracker da dito, ma come un dispositivo capace di integrarsi in maniera profonda, dinamica e interessante nell'ecosistema di Cupertino.
RILEVAMENTO DEI GESTIIl primo brevetto, intitolato "Ring Device," descrive infatti un anello che va ben oltre il monitoraggio della salute. Il dispositivo potrebbe infatti includere l'NFC (Near-Field Communications) per registrare azioni come l'assunzione di farmaci in base ai dati biometrici dell'utente.
Ma la vera innovazione riguarda il controllo di altri dispositivi: un'unità di misura inerziale potrebbe rilevare gesti di puntamento per controllare apparecchiature. Si potrebbe, per esempio, puntare un dito verso una porta per aprirla. L'anello potrebbe anche integrare un microfono per i comandi vocali, supportando Siri e fungendo da rilevatore di suoni ambientali, in modo simile alla funzione di "Rilevamento rumore" dell'Apple Watch. La capacità di rilevare la direzione dello sguardo, combinata con i gesti, potrebbe rendere l'interazione ancora più intuitiva, ad esempio per controllare con precisione gli elementi in un ambiente di Apple Vision Pro.
GHIERA ROTANTEIl secondo brevetto, denominato "Ring input device with variable rotational resistance," si concentra su un'innovativa modalità di input. Il design proposto presenta una "banda interna stazionaria" e una "banda esterna rotante". Questa ghiera girevole potrebbe essere utilizzata per diverse funzioni, come lo scorrimento di un elenco sul display di un iPhone o il controllo di dispositivi domestici come una lampada o un televisore.
Il brevetto menziona esplicitamente che questa tecnologia potrebbe essere applicata anche ad altri accessori, come collane o bracciali. È interessante notare che uno degli inventori di questo brevetto, Michael Beyhs, ha lavorato in precedenza sulla Digital Crown dell'Apple Watch, suggerendo un collegamento logico tra i due meccanismi di input.
È importante ricordare che la concessione di un brevetto non equivale alla certezza di vederlo tradursi un prodotto concreto. Di sicuro c'è da registrare che Apple non ha perso interesse per l'idea di un anello smart, e anzi con gli ultimi brevetti si è impegnata nel studiarne applicazioni ampie e intriganti, che non lo rendono una semplice versione depotenziata di Apple Watch per il tracciamento di alcuni dati relativi alla salute, ma uno strumento a sé stante per interagire in maniera inedita coi prodotti della mela morsicata.