Con l'arrivo di iOS 26 e delle prime beta sviluppatori del nuovo corso (iOS 26.1 e compagnia), Apple ritira la firma a iOS 18.6.2 e così chi ha installato la versione stabile del sistema operativo per iPhone con cui debutta il nuovo design, il Liquid Glass, non può più effettuare il downgrande, cioè non può più tornare indietro.
Si conclude così, dunque, il periodo di "valutazione" concesso a chi non ha perso tempo ad aggiornare l'iPhone: d'ora in poi si non potrà più tornare alla versione precedente. Per installare una determinata versione di iOS è necessario che questa possieda la "firma" di Apple, una sorta di lasciapassare che adesso a Cupertino hanno ritirato. E questo si traduce, banalmente, nel fatto che chi proverà d'ora in poi a installare iOS 18.6.2, essendo privo di firma, non potrà portare a termine il processo.
Apple dopo qualche giorno o settimana dal rollout di una versione di iOS ritira la firma alla versione precedente. Lo fa per ragioni di sicurezza, per spegnere sul nascere i tentativi di "modifica" del sistema, il cosiddetto jailbreak. Il ripristino a versioni precedenti di iOS è spesso necessario per procedere alla modifica del sistema sfruttando le falle che di solito vengono tappate di versione in versione.
L'obiettivo di chi fa il jailbreak, per anni, è stato quello di installare software e pacchetti di terze parti alternativi a quelli dell'App Store, quindi non firmati e autorizzati da Apple, generalmente per averli gratis o modificati. Una procedura, quella del jailbreak, che iOS 17.4 ha reso superflua consentendo il sideload delle app.
Il blocco della firma - che continua ad aver senso anche con iOS 17.4 e versioni successive - viene effettuato per garantire una maggiore sicurezza, impedendo che degli utenti finiscano per trovarsi quotidianamente in un ambiente con delle vulnerabilità insolute, oltre che per evitare un'eccessiva frammentazione dei firmware attivi.