Apple scommette sull'America: ecco il piano da 600 miliardi

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HDblog.it Aug 07, 2025 · 3 mins read
Apple scommette sull'America: ecco il piano da 600 miliardi
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Quando pensiamo a un iPhone, la mente corre subito all'iconica frase "Designed by Apple in California. Assembled in China". Ma qualcosa sta cambiando, e in modo significativo. Sull'onda delle crescenti pressioni da parte dell'attuale amministrazione, Apple ha infatti annunciato un imponente piano di accelerazione dei suoi investimenti negli Stati Uniti, mettendo sul piatto 100 miliardi in più oltra ai 500 già annunciati, che in totale raggiungono la cifra stratosferica di 600 miliardi di dollari (quasi 570 miliardi di euro), per i prossimi quattro anni.

L'obiettivo non è solo assemblare, ma costruire una vera e propria filiera produttiva sul suolo americano, riportando in patria la fabbricazione di componenti cruciali. Al centro di questa imponente operazione c'è il nuovo American Manufacturing Program (AMP), un'iniziativa che mira a coinvolgere non solo partner americani ma anche a incentivare aziende globali a spostare parte della loro produzione negli Stati Uniti. "Siamo orgogliosi di aumentare i nostri investimenti negli Stati Uniti", ha dichiarato il CEO Tim Cook, sottolineando come questa mossa includa collaborazioni nuove o ampliate con dieci diverse aziende americane i cui componenti sono destinati ai prodotti Apple venduti in tutto il mondo.

A quanto pare Apple sta lavorando per creare una filiera end-to-end, ovvero completa dall'inizio alla fine, direttamente in America. Questo significa che entro il 2025, oltre 19 miliardi di chip destinati ai dispositivi della Mela saranno prodotti negli USA. La rete di partner è vasta e copre ogni fase del processo.

Si parte dai wafer di silicio avanzati di GlobalWafers America in Texas, per poi passare alla fabbricazione vera e propria dei chip in stabilimenti come quello di TSMC in Arizona, di cui Apple è il primo e più grande cliente, e quelli di Texas Instruments in Utah e Texas. Persino il packaging finale, l'ultimo e delicato passaggio, avverrà in un nuovo impianto di Amkor in Arizona. L'impegno si estende anche alle apparecchiature necessarie, con una partnership rafforzata con Applied Materials ad Austin.

Ma la visione di Apple non si ferma ai microchip, poiché un altro elemento tangibile di questo cambiamento riguarda il vetro che protegge i nostri dispositivi. Grazie a un'espansione della storica collaborazione con Corning, presto ogni iPhone e Apple Watch venduto nel mondo avrà un vetro di copertura prodotto in Kentucky, dove sorgerà anche un nuovo centro di innovazione. Allo stesso modo, i magneti in terre rare, essenziali per molti componenti, saranno forniti dall'americana MP Materials, mentre i laser VCSEL che abilitano funzioni come il Face ID proverranno dallo stabilimento di Coherent in Texas.

Questo immenso sforzo produttivo si traduce inevitabilmente in posti di lavoro, con l'intenzione di assumere direttamente 20.000 persone nei prossimi quattro anni, principalmente in ricerca e sviluppo, ingegneria del software e AI, che si aggiungono ai già 450.000 posti di lavoro sostenuti presso fornitori e partner. L'impatto si vede anche sulle infrastrutture, come il nuovo stabilimento a Houston per la produzione di server avanzati per Apple Intelligence e l'espansione dei data center in North Carolina, Iowa e Nevada, tutti alimentati da energia rinnovabile.

Chiudiamo con una curiosità: lo sapevate che il CEO di Apple, Tim Cook, ha omaggiato Trump con un appariscente regalo in oro e vetro per ingraziarsi il presidente sui piani manifatturieri USA? Durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, il cui tema ufficiale era proprio il ritorno della produzione negli USA, l'amministratore delegato ha sfoderato l'artiglieria pesante della diplomazia aziendale.

Un gesto che dimostra come, di fronte a certe pressioni politiche, un po' di oro luccicante e un logo ben piazzato possano fare miracoli. D'altronde, la diplomazia è un'arte sottile, e quella di Tim Cook sembra valere letteralmente il suo peso in oro.