Apple sfida il Texas: la battaglia sulla verifica dell'età online si infiamma

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HDblog.it May 24, 2025 · 2 mins read
Apple sfida il Texas: la battaglia sulla verifica dell'età online si infiamma
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Apple si è opposta con forza a una proposta di legge del Texas. Il CEO dell’azienda, Tim Cook, è intervenuto direttamente per chiedere modifiche o un veto al disegno di legge SB 2420, che obbligherebbe gli operatori di app store, come Apple e Google, a verificare l’età di ogni utente prima di consentire il download di qualsiasi applicazione. La legge, già approvata dal Parlamento statale, è ora in attesa della firma del governatore Greg Abbott.

Il nodo centrale, secondo Apple, è il rischio per la privacy. In una dichiarazione ufficiale, l’azienda di Cupertino ha chiarito: “Condividiamo l’obiettivo di proteggere i minori online, ma SB 2420 rappresenta una minaccia per la riservatezza di tutti gli utenti. Imporre la raccolta di dati personali sensibili per chiunque voglia scaricare un’app – anche solo per consultare il meteo o i risultati sportivi – è un passo troppo invasivo”. A parlare è Peter Ajemian, portavoce di Apple.

La tensione su questi temi non riguarda solo il Texas: sono almeno nove gli stati americani che hanno proposto leggi simili, tutte mirate a trasferire la responsabilità della verifica dell’età agli store digitali. In Utah, un provvedimento analogo è già stato approvato, mentre in Texas si discute anche una legge separata per impedire ai minori l’accesso ai social network, con o senza il consenso dei genitori.

Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha assunto una posizione opposta rispetto a Apple: sostiene l’obbligo per i produttori di dispositivi e store digitali di integrare sistemi di verifica dell’età nei propri strumenti. Un’alleanza insolita, quella tra Meta e organizzazioni come la Free Speech Coalition – che rappresenta operatori di siti per adulti – le quali vedono in questa via una soluzione per distribuire le responsabilità tra piattaforme, app store e produttori di dispositivi.

Il tema della sicurezza online dei minori è sempre più al centro del dibattito pubblico negli Stati Uniti, ma si scontra costantemente con i diritti alla privacy e alla libertà d’espressione. Le associazioni per le libertà civili mettono in guardia da strumenti di verifica dell’età ritenuti intrusivi o poco efficaci. Intanto, il disegno di legge texano si intreccia con un’altra importante battaglia legale: quella davanti alla Corte Suprema, che dovrà esprimersi sulla legittimità dell’obbligo di verifica dell’età sui siti per adulti.

Apple propone un approccio diverso: sostiene il Kids Online Safety Act, una proposta federale che sposterebbe la responsabilità sui fornitori di servizi online, obbligandoli a prevenire i rischi per i minori. In questo scenario, Google resta in una posizione delicata: da un lato gestisce Android e YouTube, dall’altro avrebbe finanziato il lobbying contro entrambe le proposte di legge.