ARERA, relazione annuale 2024: bene considerare il nucleare, male oneri e tasse

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HDblog.it Jun 18, 2025 · 3 mins read
ARERA, relazione annuale 2024: bene considerare il nucleare, male oneri e tasse
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Nel 2024, in Italia si assiste a un aumento sia del consumo di elettricità (+2,3%) sia della produzione (+3,2%). Nonostante l’espansione delle fonti rinnovabili, una parte consistente della generazione elettrica continua a dipendere dal gas naturale, che copre circa il 45% del totale, un dato che si mantiene costante. In netto contrasto, l’energia idroelettrica ha registrato una forte crescita (+30,2%), favorita da un incremento delle precipitazioni. Al contrario, la produzione da centrali termoelettriche è diminuita del 6%.

Per quanto riguarda il costo dell’energia elettrica, l’Italia è riuscita a ridurre il divario con gli altri Paesi europei, ma il potenziale beneficio economico per i consumatori è stato in gran parte vanificato dal peso di imposte e oneri di sistema. Questa è una delle osservazioni principali contenute nella Relazione annuale 2024 dell’ARERA, l’ultima sotto la presidenza di Stefano Besseghini.

Nel confronto europeo, le famiglie tedesche continuano a sostenere le tariffe più elevate, seguite da quelle italiane. Per le imprese europee si rileva una tendenza alla diminuzione dei costi energetici, inclusa l’Italia (-8,3%), ma il livello complessivo resta poco competitivo per via della pressione fiscale e dei costi accessori, superiori del 65% rispetto alla media della zona euro.

Nel comparto del gas, si osserva a livello globale un progressivo riassestamento, con prezzi in calo sia in Europa (-15%) che in Asia (-12%). In Italia, i consumi di gas mostrano un lieve incremento, mentre la produzione interna segna una contrazione del 4,1%. Il Paese ha inoltre ridotto la propria dipendenza dall’estero, pur mantenendo l’Algeria come primo fornitore. Le esportazioni risultano quasi azzerate. Sul fronte del sostegno alle rinnovabili, il carico sulle bollette degli utenti è salito a circa 8,9 miliardi di euro nel 2024, in netto aumento rispetto ai 7 miliardi dell’anno precedente e ai 6,4 del 2022.

ARERA segnala inoltre che, nel corso del 2024, i mercati internazionali dell’energia hanno continuato a mostrare un’elevata reattività agli sviluppi geopolitici, oltre che alle normali dinamiche economiche. Ai conflitti già in corso in Ucraina e tra Israele e Palestina, si è recentemente aggiunto quello generato dall’attacco israeliano all’Iran. A ciò si sommano le nuove misure protezionistiche annunciate dal governo statunitense. L’espansione economica globale prosegue, confermata da una crescita del PIL pari al 3,3% secondo il Fondo Monetario internazionale, accompagnata da una domanda in rialzo per tutte le fonti energetiche principali.

Nel frattempo, il ruolo del GNL (Gas Naturale Liquefatto) continua a rafforzarsi: nel 2024 sono state commissionate 70 nuove metaniere, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. A fine 2024, la flotta mondiale ha raggiunto le 774 unità (+7%), con 711 operative nella distribuzione del gas, e le restanti impiegate per la rigassificazione o come stoccaggi mobili. Tra le preoccupazioni maggiori, resta il rischio geopolitico legato all’instabilità nell’area del Golfo, in particolare allo Stretto di Hormuz, da cui transita una quota significativa del petrolio e del gas liquefatto trasportato via mare (rispettivamente 20-25% e 20%).

Il presidente Besseghini ha sottolineato come la crescente dipendenza dal GNL renda il sistema energetico italiano più vulnerabile a crisi esterne. Secondo lui, è fondamentale adottare misure preventive che permettano di gestire eventuali interruzioni nelle forniture provenienti da aree instabili ma cruciali.

Nel suo intervento ha anche accennato al tema del nucleare, ritenendo positivo il ritorno del dibattito in ambito istituzionale. Ha precisato però che un contributo significativo di questa fonte nel mix energetico nazionale non potrà concretizzarsi nel breve termine, poiché lo sviluppo richiederà anni. L’attenzione, secondo Besseghini, deve quindi restare focalizzata sul garantire sicurezza energetica e sostenibilità economica nel breve-medio periodo, senza abbassare la guardia sugli obiettivi di decarbonizzazione già avviati.