Arma laser Apollo: 150 kW per fermare sciami di droni a costi minimi

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HDblog.it Sep 12, 2025 · 2 mins read
Arma laser Apollo: 150 kW per fermare sciami di droni a costi minimi
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Un laser da 150 kW capace di abbattere fino a 50 droni al minuto: è questa la promessa di Apollo, il nuovo sistema ad energia diretta presentato dall’azienda australiana Electro Optic Systems (EOS). Il debutto ufficiale avverrà a Londra, durante il salone internazionale DSEI, dal 9 al 12 settembre. L’annuncio segue di poche settimane un contratto con un Paese membro della NATO, che ha acquistato il primo laser da 100 kW per l’export, aprendo di fatto una nuova fase nell’impiego operativo delle armi a energia diretta.

EOS definisce Apollo come “la soluzione più economica sul mercato” per la difesa contro gli sciami di droni. E i numeri diffusi dall’azienda sembrano confermare la portata della novità: il sistema può abbattere da 20 a 50 droni al minuto, mantenendo una capacità di fuoco pressoché illimitata quando collegato a una fonte elettrica esterna. Anche in modalità isolata, il container di 20 piedi che lo ospita conserva energia sufficiente per oltre 200 ingaggi.

Un attacco con piccoli droni commerciali modificati può costare poche migliaia di euro, mentre intercettarli con missili tradizionali può richiedere spese 50 volte superiori. EOS sostiene che un colpo di laser ha un costo marginale vicino a quello dell’energia consumata, rendendolo drasticamente più sostenibile rispetto a un missile da centinaia di migliaia di euro.

Dal punto di vista tecnico, Apollo è scalabile fino a 150 kW e garantisce una copertura completa a 360 gradi. Può neutralizzare droni di piccole e medie dimensioni (classi 1-3) fino a 3 chilometri di distanza, ma anche accecare i sensori di velivoli più grandi oltre i 10 chilometri, interrompendo così la loro capacità di trasmettere dati a munizioni circuitanti o di coordinare attacchi di gruppo. L’agilità del sistema è assicurata da un tempo di riposizionamento inferiore a 1,5 secondi per una rotazione di 60 gradi, fondamentale quando si affrontano sciami numerosi.

La scelta di un contenitore ISO standard da 20 piedi ne semplifica la mobilità: può essere trasportato su camion, treni o navi e messo in funzione in meno di due ore. Questa flessibilità lo rende adatto sia alla difesa di siti sensibili sia a operazioni in aree avanzate. EOS sottolinea inoltre che Apollo è compatibile con i sistemi di comando e controllo NATO e può essere integrato in difese stratificate accanto a cannoni automatici o missili.

La storia dell’azienda nel settore non è nuova: già nel 2023 EOS aveva lanciato un “laser dazzler” non letale, capace di disturbare i sensori dei droni. Apollo rappresenta quindi l’evoluzione naturale di questa ricerca, con l’obiettivo di fornire una risposta concreta a una delle minacce più pressanti dei conflitti contemporanei: gli sciami di droni a basso costo.

Il CEO di EOS, Andreas Schwer, ha parlato di “tecnologia salvavita”, destinata a giocare un ruolo centrale nelle strategie di difesa.