Asia Cogliandro licenziata perché incinta? La denuncia che scuote il volley femminile

https://www.alfemminile.com/attualita/chi-e-asia-cogliandro-pallavolista-licenziata-perche-incinta-volley-perugia-gravidanza-violenza-psicologica/

(La redazione di fem) Jul 28, 2025 · 4 mins read
Asia Cogliandro licenziata perché incinta? La denuncia che scuote il volley femminile
Share this

La pallavolista Asia Cogliandro ha scoperto di essere incinta all’inizio del 2024. Una notizia bellissima, accolta con un abbraccio dal direttore sportivo. Ma nel giro di 24 ore tutto cambia: pressioni a lasciare la squadra, richieste economiche, zero alternative. In questo articolo vi raccontiamo chi è l’atleta, perché si è sentita tradita dallo sport che amava, cosa ha detto davvero e cosa c’entra il sistema di contratti co.co.co che ancora oggi penalizza tante donne.

Pallavolista under 19 reagisce a un insulto razziale di una spettatrice ("Sei una scimmia!") e viene espulsa: grave episodio di razzismo a Rimini

Asia Cogliandro incinta, fuori squadra: "Così ho scoperto che nel volley la maternità è ancora un problema"

Il sogno della maternità, la delusione di una squadra

“Sono stati lapidari, volevano proprio che mi levassi di mezzo”. Con queste parole Asia Cogliandro, 29 anni, centrale della squadra di A1 Perugia, ha raccontato lo shock vissuto dopo aver comunicato la sua gravidanza alla dirigenza del club. L’atleta, con alle spalle 15 anni di carriera tra A2 e A1, ha voluto condividere pubblicamente la sua vicenda: dalla gioia iniziale all’esclusione, in un susseguirsi di eventi che hanno messo in discussione non solo il suo presente sportivo, ma anche il senso di giustizia nel mondo del volley femminile italiano.

Chi è Asia Cogliandro

Classe 1995, Asia Cogliandro è una centrale di 1 metro e 86, nata a Palmi, in Calabria, con un curriculum che l’ha vista militare in numerose squadre italiane di A1 e A2. Ha esordito giovanissima e si è fatta strada grazie a tecnica, grinta e determinazione. Dopo diverse stagioni tra Club Italia, Caserta, Montichiari, Chieri, Marsala e Cuneo, è approdata al Perugia Volley nel 2023.

Tutto cambia in 24 ore: "Cacciata dalla squadra perché incinta"

Era il 21 gennaio 2024. Asia si allena come sempre, ma con una nuova consapevolezza: sta per diventare madre. Le compagne sono preoccupate, lei stessa inizia ad avere timori. Il giorno dopo comunica la notizia al direttore sportivo. La reazione? Un abbraccio, un entusiasmo iniziale. Ma è una parentesi brevissima. “In un attimo lo scenario cambia, e le pressioni arrivano immediatamente”. Le viene chiesto di lasciare l’alloggio della squadra, di restituire le mensilità già pagate, di farsi da parte. Inizia un braccio di ferro che la vedrà uscire sconfitta. Non solo professionalmente.

I contratti co.co.co e la mancanza di tutele per le lavoratrici

Asia Cogliandro è sotto contratto co.co.co, come tante altre atlete italiane. Un inquadramento che non offre le tutele di una lavoratrice dipendente, tanto meno quelle di una professionista. “Mentre sei ferma per infortunio ti pagano, se sei incinta devi andartene”, dice. La sua proposta? Congelare il contratto, o contribuire al lavoro del club da dietro una scrivania, gestendo social o pratiche amministrative. La risposta? Nessuna vera apertura. Solo una proposta economica distante 12mila euro da quanto le spetterebbe fino alla scadenza.

Il racconto della violenza psicologica

Quello che Asia denuncia è una forma di violenza psicologica: una pressione costante, la sensazione che la squadra volesse sbarazzarsi di lei a ogni costo. “Mi hanno dato dell’ingrata, mi hanno minacciata”. Si è sentita isolata, tradita da un ambiente che per anni aveva rappresentato casa. “Ho proposto di aiutare in ogni modo. Ma l’intento era solo tagliarmi fuori”. Nessuna tutela, nessun percorso alternativo. Solo l’ordine di uscire di scena.
Sette settimane prima della fine del campionato. Tanto mancava quando Asia ha annunciato la sua gravidanza. Un tempo gestibile, secondo lei. Ma sufficiente, per la squadra, a considerarla un problema. Asia sottolinea come, in altri momenti della sua carriera, gli infortuni siano stati gestiti con più umanità. La gravidanza, invece, ha generato rifiuto, fastidio, urgenza di separazione.

L'amore per lo sport della pallavolo che ora fa male

“Lo sport che amavo ora mi disgusta”. Asia Cogliandro non usa mezzi termini. Dopo quanto accaduto, dice di non voler più sapere nulla di quel mondo. Si dice disposta a fare il muratore, pur di non tornare in campo. “Con tutto il rispetto per quel lavoro, ovviamente non sarei capace. Ma l’amarezza è talmente forte che preferirei qualsiasi altra cosa”.

Il sistema che lascia sole le atlete

La sua non è una storia isolata. E Asia lo sa bene. “Se continuiamo ad accettare compromessi, non sarò l’ultima”. Il problema non è solo la squadra, ma l’intero sistema: fatto di contratti precari, di riconoscimenti ambigui, di tutele deboli. Eppure le donne continuano a giocare, vincere, impegnarsi. Ma basta una gravidanza per far crollare tutto.

La risposta della Federazione FIPAV

A stretto giro arriva anche la reazione della FIPAV, con le parole del presidente Giuseppe Manfredi: “La maternità non può mai essere vista come una colpa”. Ricorda l’esistenza del fondo “La maternità è di tutti”, destinato a sostenere le atlete madri. E promette di approfondire il caso. Ma Asia, intanto, ha già lasciato la squadra. E forse, anche la pallavolo.