Un appuntamento con il nostro satellite che potrebbe trasformarsi in uno spettacolo celeste unico, visibile persino dal nostro pianeta. L'asteroide, noto come 2024 YR4, ha attualmente una probabilità del 4% di entrare in collisione con la superficie lunare il 22 dicembre 2032. Sebbene le probabilità siano ancora a favore di un mancato impatto, con un 96% di possibilità che la roccia spaziale prosegua la sua corsa senza incidenti, la comunità scientifica è in fermento per le implicazioni di un evento così raro. Un corpo celeste di dimensioni stimate tra i 53 e i 67 metri, se dovesse colpire la Luna, creerebbe senza dubbio un nuovo cratere sulla sua superficie.
La storia di 2024 YR4 è piuttosto singolare. Inizialmente, dopo la sua scoperta, i calcoli preliminari avevano suscitato una certa preoccupazione: l'asteroide sembrava avere una piccola, ma non nulla, probabilità di impattare contro la Terra. Si parlava di una possibilità che aveva raggiunto il 3%, sufficiente per classificare l'oggetto come potenzialmente pericoloso, capace di devastare un'intera area metropolitana. Fortunatamente, grazie a osservazioni più approfondite condotte da una rete di osservatori terrestri e persino con il contributo del telescopio spaziale James Webb, gli esperti hanno potuto escludere con certezza, nel marzo del 2025, qualsiasi minaccia diretta per il nostro pianeta. La traiettoria, però, è stata ricalcolata e ora l'attenzione si è spostata sulla Luna.
Cosa accadrebbe esattamente in caso di collisione? "Nessuno conosce gli effetti precisi", ha ammesso Richard Moissl, direttore dell'Ufficio di Difesa Planetaria dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). "È un evento molto raro che un asteroide di queste dimensioni impatti la Luna, ed è ancora più raro che se ne abbia notizia in anticipo". L'incognita principale riguarda la quantità di materiale che verrebbe espulsa nello spazio dalla violenza dell'impatto e se parte di questi detriti possa essere catturata dalla gravità terrestre. Nonostante ciò, non c'è timore per una catastrofe lunare. Al contrario, gli astronomi si dicono "entusiasti della prospettiva di poter osservare e analizzare" un simile fenomeno, che offrirebbe dati preziosi sulla composizione della regolite lunare e sulla dinamica degli impatti.
Questo scenario evidenzia l'importanza dei programmi di sorveglianza e difesa planetaria. L'ESA, ad esempio, sta sviluppando la missione NEOMIR (Near-Earth Object Mission in the Infrared), un satellite che verrà lanciato nei primi anni del 2030. Posizionato in un punto di osservazione stabile tra la Terra e il Sole, NEOMIR sarà in grado di individuare asteroidi potenzialmente pericolosi con un anticipo molto maggiore rispetto ai telescopi terrestri. "NEOMIR avrebbe rilevato l'asteroide 2024 YR4 circa un mese prima", ha spiegato Moissl, sottolineando come questo tempo extra avrebbe permesso di studiarne la traiettoria con più calma e di escludere prima il rischio per la Terra. Per ora, non resta che attendere il 2028, quando l'asteroide si riavvicinerà e tornerà visibile ai nostri strumenti, permettendo di affinare i calcoli e di sapere, finalmente, se la Luna avrà un nuovo cratere per Natale nel 2032.