Durante un’udienza tenutasi il 15 maggio, la Commissione della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti per Scienza, Spazio e Tecnologia ha espresso forte preoccupazione per il destino della difesa planetaria statunitense, alla luce dei drastici tagli previsti nel bilancio federale proposto dall’amministrazione Trump. La questione centrale riguarda il programma NEO Surveyor, la missione spaziale della NASA progettata per individuare gli asteroidi che potrebbero minacciare la Terra.
Il timore nasce da una riduzione proposta del 24% al budget complessivo dell’agenzia spaziale, con un taglio ancora più netto — pari al 47% — nei programmi scientifici, tra cui rientra proprio la difesa planetaria. Sarebbe la diminuzione più marcata del finanziamento NASA in un solo anno nella storia americana. Se confermata, potrebbe compromettere non solo la capacità di monitorare i cosiddetti oggetti vicini alla Terra (NEO), ma anche la leadership scientifica degli Stati Uniti nel settore spaziale.
Il progetto NEO Surveyor si configura come un’iniziativa essenziale per migliorare la capacità di individuare oggetti pericolosi nello spazio. Grazie all’utilizzo dell’infrarosso, lo strumento sarà in grado di rilevare oggetti anche quando la luce solare non li rende visibili ai telescopi terrestri, superando le limitazioni che hanno portato a eventi come quello di Chelyabinsk nel 2013, dove un piccolo asteroide non rilevato ha causato più di mille feriti e danni per milioni di euro.
La NASA, con missioni come DART — che ha dimostrato nel 2022 la possibilità di deviare un asteroide attraverso l’impatto controllato di una sonda — ha mostrato che difendersi da eventi catastrofici è tecnicamente possibile. Ma come sottolineato da numerosi esperti durante l’udienza, senza gli strumenti giusti per rilevare in anticipo questi corpi celesti, ogni intervento correttivo rischia di arrivare troppo tardi.
Amy Mainzer, responsabile scientifica della missione NEO Surveyor e docente all'Università della California, ha evidenziato l’importanza dell’infrastruttura e delle competenze tecniche che rendono possibile questo tipo di monitoraggio. La formazione di esperti richiede anni e investimenti mirati, risorse che sarebbero fortemente penalizzate dai tagli in discussione.
Anche la collaborazione con altri enti scientifici come il Minor Planet Center, che tiene traccia delle orbite di oltre 38.000 NEO, verrebbe messa sotto pressione. Il direttore Matthew Payne ha ricordato che tra questi, più di 2.500 sono classificati come potenzialmente pericolosi, e che l’impatto di anche solo uno di essi potrebbe avere conseguenze devastanti su scala regionale o planetaria.
Durante la sessione, diversi rappresentanti hanno sottolineato la necessità di un coinvolgimento maggiore delle tecnologie emergenti, come l’AI, per rendere più rapido ed efficiente il processo di identificazione degli asteroidi. Tuttavia, come ha spiegato Nicola Fox, amministratrice associata per la Direzione Scientifica della NASA, qualsiasi passo in avanti in questo senso richiede fondi adeguati e certi, che attualmente non sono garantiti.
A complicare ulteriormente lo scenario, ci sono anche le voci su possibili chiusure di centri di ricerca fondamentali come il Goddard Space Flight Center nel Maryland e l’Ames Research Center in California. La perdita di questi hub significherebbe privare gli Stati Uniti della capacità di fornire valutazioni rapide agli enti di protezione civile, un passaggio essenziale nella prevenzione dei disastri.