Le microimprese costituiscono l'ossatura dell'economia italiana, ma spesso risultano vulnerabili su un fronte critico: la protezione dei dati. Secondo un'analisi firmata da Carmelo D'Agostino, Principal Engineer presso Western Digital, la sicurezza delle informazioni digitali deve diventare una priorità strategica per queste realtà, troppo spesso prive di strutture IT interne e strumenti adeguati per affrontare le minacce digitali.
UN PILASTRO DELL'ECONOMIA ITALIANAI numeri parlano chiaro: in Italia ci sono circa 805.000 microimprese, vale a dire realtà con un numero di dipendenti compreso tra 3 e 9. Rappresentano quasi l'80% del tessuto imprenditoriale nazionale, impiegano 13 milioni di persone e generano l'85% del valore aggiunto del Paese. Una forza economica imponente, spesso però esposta a rischi informatici non trascurabili.
La perdita di dati, per una piccola impresa, può significare non solo la paralisi operativa ma anche gravi danni economici e reputazionali. File di progetto, anagrafiche clienti, fatture e materiali digitali di valore sono fondamentali per la continuità aziendale e, in loro assenza, anche le attività quotidiane più semplici possono diventare complesse.
Negli ultimi anni, l'ambiente digitale delle piccole imprese si è arricchito di nuovi strumenti e flussi di dati. Tuttavia, questa crescente digitalizzazione non è sempre accompagnata da misure di sicurezza adeguate. Le minacce spaziano dalle cancellazioni accidentali ai guasti hardware, dai ransomware agli eventi naturali. In mancanza di un responsabile IT interno, la probabilità di incorrere in perdite irreversibili cresce sensibilmente.
Western Digital sottolinea come il backup non sia più un'opzione ma una componente indispensabile per ogni attività, anche di piccole dimensioni. Un investimento nella protezione dei dati può tradursi in maggiore resilienza, affidabilità e competitività.
Per affrontare efficacemente i rischi legati alla perdita dei dati, Western Digital promuove la strategia di backup 3-2-1, un approccio semplice ma solido:
- 3 copie dei dati, tra cui una principale e due di backup;
- 2 supporti differenti, ad esempio una combinazione tra cloud, dischi esterni e dispositivi NAS;
- 1 copia off-site, conservata in una sede diversa o nel cloud per proteggersi da incidenti fisici.
A questa regola di base si aggiungono alcune pratiche fondamentali: automatizzare i backup per ridurre il rischio di errore umano, crittografare i dati per proteggerli da accessi non autorizzati e verificare regolarmente l'integrità dei file archiviati.
IL NAS COME SOLUZIONE EFFICACE PER LE IMPRESE SOHOTra le soluzioni più accessibili e gestibili anche per le imprese di dimensioni ridotte, Western Digital segnala il NAS (Network Attached Storage). Si tratta di sistemi locali che permettono di creare uno spazio condiviso in rete, semplice da configurare, sicuro grazie alla crittografia AES a 256 bit, e con un controllo completo da parte dell'azienda.
Rispetto ai servizi di cloud pubblico, un NAS rappresenta spesso una scelta più economica nel lungo periodo, poiché prevede un costo una tantum senza abbonamenti mensili. Inoltre, consente di mantenere i dati fisicamente vicini e accessibili anche in assenza di connessione internet.