Vi siete mai chiesti, durante un volo a migliaia di metri di altezza, quale pezzo di ingegneria si nasconda dietro quel suono sibilante che si sente premendo il pulsante dello scarico nel bagno dell'aereo? Pochi, forse, si soffermano a pensare alla tecnologia che permette di gestire i rifiuti in un ambiente così peculiare, ma la soluzione adottata è un brillante esempio di come sfruttare le leggi della fisica a proprio vantaggio. Ma procediamo con ordine parlando un po' della storia che c'è alle spalle.
Prima dell'avvento del sistema attuale, gli aerei utilizzavano sistemi chimici molto simili a quelli dei bagni portatili, con un serbatoio pieno del famigerato liquido blu situato direttamente sotto il water. Questo sistema non era esente da problemi, tanto da aver dato origine al termine "ghiaccio blu", un fenomeno tanto spiacevole quanto reale: eventuali perdite dal serbatoio si congelavano istantaneamente a causa delle basse temperature in quota, per poi sciogliersi una volta tornate a terra, con conseguenze facilmente immaginabili. L'attuale sistema a vuoto, brevettato nel 1975, ha cambiato completamente le carte in tavola.
Il suo funzionamento si basa su un principio fisico piuttosto semplice ma nel contempo efficace. Il segreto risiede nella differenza di pressione tra l'interno della cabina, pressurizzata per il comfort e la sicurezza dei passeggeri, e l'ambiente esterno a bassa pressione presente ad altitudini elevate, come gli oltre 9.000 metri di crociera.
Quando si preme il pulsante di scarico, si apre una valvola che collega la tazza a un serbatoio di raccolta. Questa differenza di pressione crea un potente effetto di risucchio che aspira via il contenuto del water in una frazione di secondo. La bellezza di questo meccanismo è che non necessita di pesanti e complesse pompe per creare il vuoto, ma sfrutta semplicemente le condizioni di volo.
E quando l'aereo si trova a terra? Naturalmente in quel caso la differenza di pressione non esiste. Interviene quindi un sistema di pompe a vuoto entra in funzione per garantire lo scarico, per poi disattivarsi una volta raggiunta un'altitudine sufficiente.
Tuttavia, la semplicità del principio non deve ingannare. La progettazione delle tubature che collegano ogni toilette al serbatoio centrale è tutt'altro che banale. L'incredibile velocità con cui i rifiuti vengono aspirati, se non venisse rallentata da una serie di curve e gomiti, causerebbe un impatto talmente violento contro le pareti del serbatoio da poterlo danneggiare, oltre a produrre un rumore a dir poco allarmante. In passato, alcuni aerei come il Lockheed TriStar avevano sistemi di una complessità notevole, con logiche elettroniche per gestire lo scarico a turno tra le varie toilette, un esempio di ingegneria forse eccessiva per un compito così specifico.
Oggi, il sistema a vuoto rappresenta la soluzione ideale per l'aviazione: è sicuro, estremamente affidabile e, soprattutto, leggero, un fattore cruciale nella progettazione di qualsiasi componente aeronautico.