Le donne etero che hanno un partner raccontano di sentirsi sempre meno attratte da un punto di vista sessuale: il desiderio viene meno, quando di fronte c'è un eterno bambinone, con l'ego smisurato di un adolescente, che in casa si comporta da ospite ed è emotivamente immaturo, costantemente bisognoso di essere rassicurato sul proprio valore. E stando alla survey dell'Università di Chigaco, quella delle donne non è una scelta, è una fisiologica reazione del corpo che smette di desiderare perché è un corpo stanco, anche di sacrificarsi.
Piacere femminile e orgasm gap, l'importanza della comunicazione con il partnerLa verità che sta venendo a galla - che piaccia oppure no ma tant'è - è che il divario nella cura e nella maturità emotiva tra uomini etero e donne etero si amplia sempre di più.
l'avanzata delle single: un partner deve essere un arricchimento non una ennesima cosa di cui occuparsi
Partiamo dal presupposto che in Italia, oltre il 36 per cento delle famiglie è composta da una sola persona, molte delle quali sono donne. Ma parlando di coppie eterosessuali, a livello globale, le donne dedicano in media circa 2,3 ore al giorno ai lavori domestici, contro 1,6 ore da parte degli uomini. E tornando in Italia, la forbice è molto più ampia: le donne – lavorando anche fuori casa – fanno 3 ore di faccende mentre gli uomini una.
Nelle coppie etero con figli e figlie le madri impiegano 5 ore al giorno nei lavori domestici e di cura contro le 2,5 ore dei papà. Sulla cura specifica dei figli e delle figlie la situazione resta simile: l’80 per cento del childcare di base (vestirli, accompagnarli, allevarli) è svolto dalle madri mentre i papà si occupano del “quality time”, cioè il tempo di gioco.
Il risultato? Le donne hanno una settimana lavorativa totale – tra lavoro retribuito e non – di circa 60 ore contro le 45 degli uomini, perché banalmente nel "lavoro" domestico e di cura non retribuito delle donne c'è la cura dei loro partner coetanei. Che si comportano come fossero figli, aggiungendo cose da fare alle cose da fare.
Questa doppia fatica pesa, ovviamente, sulla vita privata, sulla relazione e sull'affinità sessuale: un’indagine britannica ha collegato le ore di lavoro domestico al calo di salute mentale e fisica delle donne, proprio a causa di un senso del dovere persistente anche dopo aver svolto le faccende domestiche. Con queste premesse, non sorprende che molte donne – stanche e stressate – si allontanino: per loro, una relazione significa equità, non babysitting 24 ore al giorno, sette giorni a settimana, di un partner.
immaturità e mancata emancipazione dal ruolo di "figlio"
Molti uomini, anche quando sono professionisti affermati e pubblicamente riconosciuti, non si sono mai emancipati dal ruolo di figli e non sanno provvedere a loro stessi. Perché lasciare i calzini sul pavimento nell'attesa che qualcuno/a li prenda, è non essere in grado di provvedere a se stessi. Per molte donne, allora, la rinuncia al sesso non è una scelta punitiva ma una inevitabile reazione fisiologica.
È il ritiro involontario da un campo di gioco truccato, dove l’intimità manca perché manca il coetaneo con cui costruirla. Quando si vive con un partner che non collabora, che si appoggia totalmente alla partner come si appoggiava alla madre e che invece di sostenere si abbandona a peso morto sulla cura altrui, è il legame che si sbilancia: lei diventa l’organizzatrice invisibile, l’infermiera emotiva, la custode del benessere comune oltre che la cuoca, la governante, la tata.
E il desiderio sessuale? Scivola via. Come si può desiderare qualcuno se ogni mattina si raccolgono i suoi calzini da terra? Se si devono ricordare le visite mediche dei figli, fare la spesa, se si deve cucinare "cose che gli piacciono", e il tutto mentre lui poltrisce o è fuori a giocare a padel?
l'eros è stato ucciso dalla play station e dai bisogni emotivi
Per carità, esistono donne che apprezzano la lusinga di fare da mammine ai loro partner coetanei. Donne che sono felici di trascorrere il tempo ad allisciare l'ego del partner, a non avere dialoghi da pari a pari ma piuttosto a proteggerlo, preferendo che distrugga l'armadio quando tenta, male, di montarlo piuttosto che chiamare un falegnane perché questo gesto improvvido lo ferirebbe a morte. Meglio tenersi l'armadio devastato.
Ma la verità è che ce ne sono il triplo che preferiscono non avere zavorre emotive e fisiche di questa entità e rimanere single o che, con rammarico, smettono di provare attrazione sessuale verso uomini che comunque in qualche misura amano. Una ricerca dell'Università di Chicago offre vari spunti di riflessione: i motivi principali per cui le donne dicono di no al sesso sono la stanchezza (82,93 per cento), il partner non fa la sua parte in casa (63,41 per cento), arrabbiatura (63,41 per cento), le troppe cose da fare (52,03 per cento), ma anche non riuscire a rilassarsi in una casa disordinata (36,59 per cento) e la scarsa igiene del partner (21,41 per cento).
L’accumulo delle piccole cose da fare perché lui non ne fa neanche mezza, sommate allo stress per il lavoro di cura costante, ha finito per uccidere l'eros e molte, molte, donne eterosessuali si sentono intrappolate in ruoli di caregiver per uomini che non crescono, e a un certo punto semplicemente smettono di provare attrazione.