Nano Nuclear Energy ha ottenuto un contratto da 1,25 milioni di euro dal programma AFWERX, braccio innovativo dell’Aeronautica statunitense, per avviare uno studio sulla fattibilità di installare un microreattore nucleare nel cuore di Washington. La sperimentazione avverrà a Joint Base Anacostia-Bolling, un’area militare che si estende su oltre 400 ettari tra i fiumi Potomac e Anacostia, e coinvolgerà anche l’11th Civil Engineering Squadron.
Al centro del progetto c’è il Kronos Micro Modular Reactor (MMR), un sistema di quarta generazione progettato per garantire energia senza rischi di fusione del nocciolo. Secondo l’azienda, questa tecnologia è pensata per operare per decenni con un’unica carica di combustibile e può essere adattata a diversi contesti industriali e militari. Per il Pentagono rappresenta una possibile svolta: un’infrastruttura in grado di garantire continuità operativa anche in caso di blackout o attacchi informatici.
Il reattore si basa su combustibile TRISO, noto per la sua resistenza a temperature elevate, e utilizza l’elio come sistema di raffreddamento passivo. In caso di emergenza, il dispositivo è in grado di spegnersi automaticamente senza bisogno di intervento umano né di alimentazione esterna.
Un ulteriore punto di forza è la presenza di serbatoi di sali fusi in grado di immagazzinare calore e restituirlo per produrre elettricità a seconda delle necessità. La potenza nominale è di 15 MW elettrici (45 MW termici), ma più unità possono essere installate in parallelo per raggiungere valori superiori.
La durata stimata del nocciolo è di circa 20 anni a pieno regime, eliminando così la necessità di frequenti rifornimenti di combustibile e riducendo la dipendenza da convogli di approvvigionamento. Una volta esaurito, il modulo potrà essere sostituito con una nuova cartuccia. Questo aspetto è particolarmente rilevante per le basi militari, che richiedono affidabilità e riduzione dei rischi logistici.
James Walker, amministratore delegato della società, ha sottolineato come il progetto rappresenti un passo importante verso la costruzione di un sistema energetico modulare, sicuro e privo di emissioni di carbonio. Jay Yu, fondatore e presidente, ha invece evidenziato come l’interesse delle forze armate statunitensi confermi la crescente domanda globale di soluzioni nucleari compatte e resilienti.