Diverse testate stanno siglando accordi commerciali con le aziende di intelligenza artificiale per rimanere a galla. Ad esempio, il The New York Times ha stretto una collaborazione con Amazon, mentre The Atlantic e The Washington Post si dicono pronti a lavorare insieme direttamente con piattaforme come OpenAI, ricevendo compensi per l’uso delle proprie inchieste. Questi contratti non solo garantiscono nuove entrate, ma contribuiscono a compensare i costi infrastrutturali generati dallo scraping massivo dei server editoriali.
In una dichiarazione rilasciata al Financial Times, Perplexity ha bollato le richieste della BBC come “manipolative e opportunistiche”, accusando il broadcaster di non comprendere appieno le dinamiche della tecnologia, di Internet e del diritto d’autore. Non è il primo scontro tra Perplexity e il mondo dell’informazione: Forbes, Wired e The New York Times avevano già in passato inviato diffide per presunte violazioni dei loro contenuti.