Bending Spoons vicina all'acquisizione di AOL da Yahoo! | Rumor

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HDblog.it Oct 03, 2025 · 1 min read
Bending Spoons vicina all'acquisizione di AOL da Yahoo! | Rumor
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Bending Spoons sarebbe vicinissima a concludere un’altra mega acquisizione: secondo Reuters, la società tech milanese che opera nel campo dello sviluppo delle app e si è fatta notare qualche anno fa per aver sviluppato, in via del tutto gratuita, Immuni, l’app ufficiale italiana per tenere traccia delle infezioni di COVID-19, avrebbe messo gli occhi su AOL, che è attualmente di proprietà di Yahoo. Sul piatto ci sarebbero 1,4 miliardi di dollari, secondo fonti anonime interne che naturalmente hanno chiesto di rimanere anonime.

Al giorno d’oggi AOL non è molto riconosciuta, probabilmente i più giovani ne avranno giusto sentito parlare vagamente in qualche storia dei genitori assieme ad altre piattaforme mitiche dei tempi come ICQ, MySpace, IRC o [sentitevi liberi di continuare l’elenco-nostalgia nei commenti]. Ma soprattutto negli Anni ‘90 era una delle piattaforme più famose e diffuse, soprattutto negli Stati Uniti (“AOL” è l’acronimo di America Online). Era un provider internet via modem, come la nostra Infostrada o Tiscali, e contestualmente forniva alcuni servizi software come web mail, notizie, portale di ricerca e, soprattutto, chat online tramite AIM (AOL Instant Messenger).

Verso fine millennio AOL acquisì anche Netscape, la società sviluppatrice di uno dei grandi browser internet della storia dell’informatica da cui deriva l’attuale Firefox. La società non seppe però stare al passo con il ritmo estremamente serrato a cui evolveva internet, e divenne rapidamente irrilevante. È passata di mano più volte negli ultimi anni, fino a finire presso Yahoo, che a sua volta ha avuto una traiettoria più o meno analoga e attualmente è di proprietà pressoché totale del fondo Apollo Global Management.

Non è del tutto chiaro quali siano le intenzioni di Bending Spoons, che negli ultimi mesi ha comprato veri e propri colossi come WeTransfer, Evernote, Komoot e Vimeo, relative ad AOL. Naturalmente tutte le aziende coinvolte nella trattativa si barricano dietro a un deciso “no comment”.