Secondo quanto spiegato dallo stesso Levi nel post su LinkedIn, la prassi di mascherare il numero telefonico per simulare chiamate provenienti da enti o aziende legittime non è che uno strumento, ma il vero nodo da sciogliere resta il comportamento scorretto di alcuni call center. “Se ti chiama un numero che appare come ‘ufficio amministrativo Iliad’, non è Iliad: è una truffa”, ribadisce il CEO, evidenziando come le stesse vittime possano essere, paradossalmente, persone che operano all’interno dell’azienda. Nel caso in questione, al dipendente è stato detto che “i prezzi aumenteranno a causa di una migrazione alla fibra”, messaggio palesemente falso, visto che Iliad offre già servizi esclusivamente basati su fibra e non prevede rincari di questo tipo.
Con fermezza, Levi annuncia la decisione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica: “È il momento che tutta la filiera si coalizzi: insieme possiamo fermare queste pratiche scorrette”. L’iniziativa vuole essere un invito ad adottare contromisure condivise tra istituzioni, operatori telefonici e utenti, per contrastare un fenomeno che vede alcuni utenti bombardati da decine di chiamate ingannevoli in una sola giornata.