Bill Gates e Bezos scommettono 405 milioni sul cervello universale dei robot

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HDblog.it Aug 25, 2025 · 2 mins read
Bill Gates e Bezos scommettono 405 milioni sul cervello universale dei robot
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FieldAI, una giovane startup di robotica sostenuta da Bill Gates, ha annunciato di aver raccolto ben 405 milioni di dollari in due round di finanziamento. Un traguardo che porta la valutazione dell’azienda, fondata appena due anni fa, a 2 miliardi di dollari. Dietro l’operazione ci sono nomi di peso come il fondo di venture capital di Nvidia, la famiglia Bezos, Khosla Ventures, Temasek, Intel Capital e Canaan Partners, oltre ai già presenti Gates Frontier e Samsung.

L’obiettivo di questi capitali freschi è aiutare ad accelerare la diffusione di un sistema definito “cervello universale” per robot, capace di operare in condizioni reali senza dipendere da mappe, GPS o percorsi predefiniti. FieldAI punta infatti a sviluppare quella che chiama Field Foundation Models (FFMs), modelli “physics-first” progettati appositamente per la robotica e non adattati da architetture di linguaggio o visione. Il loro punto di forza è la gestione del rischio e dell’incertezza, elementi di primaria importanza per un robot che si muove in ambienti complessi come cantieri, stabilimenti industriali o spazi urbani.

Secondo Ali Agha, fondatore e CEO, il successo della startup sta nella possibilità di trasferire con facilità le competenze del modello da un contesto all’altro, riducendo tempi e costi di adattamento per i clienti. I sistemi di FieldAI, infatti, sono indipendenti dall’hardware: la stessa intelligenza può essere installata su robot a quattro zampe, umanoidi, veicoli su ruote e perfino mezzi a scala passeggeri.

Il settore della robotica, non a caso, sta vivendo un momento di grande fermento e negli ultimi mesi gli investimenti si sono moltiplicati e altre realtà come Gecko Robotics hanno raggiunto valutazioni miliardarie. FieldAI, forte di un team con esperienze maturate in colossi come DeepMind, Tesla, SpaceX, NASA e Amazon, ambisce a guidare questa corsa globale verso l’autonomia delle macchine.

Già oggi i robot alimentati dai modelli dell’azienda operano in diversi settori: energia, logistica, costruzioni, ispezioni e consegne urbane. Le sperimentazioni sono diffuse tra Giappone, Europa e Stati Uniti, dove i sistemi hanno accumulato migliaia di ore in ambienti complessi. La capacità di decisione in tempo reale, resa possibile dall’elaborazione direttamente sul dispositivo, ha permesso una rapida integrazione nei flussi di lavoro industriali.

Il momento è favorevole: carenza di manodopera, esigenze di sicurezza e pressione per l’efficienza spingono le imprese ad adottare soluzioni autonome. FieldAI ha assunto oltre 100 persone negli ultimi mesi e prevede di raddoppiare il personale entro fine anno. I nuovi fondi serviranno a potenziare ricerca e sviluppo, in particolare sulla locomozione e sulla manipolazione, e ad espandere la presenza internazionale.

Per i grandi investitori, questa startup rappresenta molto più di una scommessa: “FieldAI ha un approccio pragmatico all’intelligenza incarnata, con modelli in grado di rendere scalabile l’autonomia dei robot”, ha commentato Vinod Khosla. Jay Park, di Prysm Capital, sottolinea invece come la capacità di operare in sicurezza in scenari ad alto rischio sia la vera chiave per una diffusione su larga scala.