Bill Gates lancia l'allarme AI: questi lavori spariranno, ecco come salvarsi

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HDblog.it Aug 07, 2025 · 2 mins read
Bill Gates lancia l'allarme AI: questi lavori spariranno, ecco come salvarsi
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"Siate curiosi, leggete e usate gli ultimi strumenti". Non è un semplice slogan, ma il consiglio diretto che Bill Gates rivolge soprattutto alle nuove generazioni per navigare le acque, a tratti agitate, del futuro plasmato dall'intelligenza artificiale. In una recente intervista con Fareed Zakaria della CNN, il cofondatore di Microsoft ha offerto una visione pragmatica e personale su un cambiamento tecnologico che lui stesso definisce sorprendente per la sua rapidità. Gates ha ammesso di utilizzare l'AI per puro divertimento, sfruttandola per approfondire ricerche complesse e apprezzandone la capacità di raccogliere e sintetizzare enormi quantità di informazioni.

Questa accelerazione, tuttavia, porta con sé la questione più sentita: la sicurezza del posto di lavoro. Il filantropo miliardario non nasconde che l'AI potrebbe assorbire interi settori professionali in modo quasi istantaneo, lasciando poco tempo per adattarsi. Secondo le sue analisi, lavori prettamente amministrativi, come il teleselling, sono già oggi quasi completamente automatizzabili.

Anche la programmazione informatica non è immune, sebbene Gates limiti l'impatto ai compiti più semplici. A suo avviso, infatti, la complessità della scrittura di codice avanzato richiederà ancora a lungo il tocco umano, la creatività e la capacità di individuare errori sottili, prevedendo che la professione resterà "al 100% umana, anche tra 100 anni".

Insieme ai programmatori, nella sua lista di "sopravvissuti" all'ondata dell'AI figurano anche gli esperti di energia e i biologi, campi dove l'ingegno umano rimane cruciale.

La prospettiva di Gates si inserisce in un dibattito molto più ampio e talvolta contraddittorio. Se da un lato Sam Altman, CEO di OpenAI, si è detto spaventato dal potenziale del suo prossimo modello GPT-5, paragonandolo allo sviluppo del Progetto Manhattan, altri leader del settore offrono scenari differenti. Marc Benioff, CEO di Salesforce, ha rivelato che la sua azienda affida già all'AI fino al 50% del carico di lavoro, lodandone gli incredibili guadagni di produttività. Allo stesso tempo, uno studio della stessa Microsoft ha identificato 40 professioni a rischio, tra cui scrittori, redattori e sviluppatori web, alimentando un clima di incertezza.

Nonostante la "dislocazione" del mercato del lavoro appaia inevitabile, Gates mantiene un velo di ottimismo. L'aumento di produttività, secondo lui, non è necessariamente un fattore negativo. Potrebbe, al contrario, liberare risorse umane per altri scopi: creare nuove tipologie di impieghi, permettere di avere classi scolastiche meno numerose, o persino garantire vacanze più lunghe per tutti.

La vera domanda, come sottolinea lui stesso, non è se l'AI cambierà il mondo del lavoro, ma "se arriverà così in fretta da non darci il tempo di adattarci". L'unica certezza, in questo scenario in costante evoluzione, sembra essere la necessità di un apprendimento continuo per non restare indietro.